Trieste, 11 febbraio 2014. -Ieri 10 febbraio il Movimento Trieste Libera ha tenuto una conferenza stampa sulla scadenza del suo “Ultimatum per il Porto Franco internazionale”.
Il programma in otto punti era stato presentato lo scorso 8 dicembre durante la manifestazione “Il Futuro va in Porto”.
La scadenza corrisponde con l’anniversario della firma del Trattato di Pace di Parigi che determina l’indipendenza del Territorio Libero di Trieste dall’Italia. Il Territorio Libero ha il solo Porto Franco internazionale al mondo e Trieste Libera ne chiede la piena e corretta riattivazione.
Per questo il Movimento ha organizzato un presidio simbolico nel Porto Franco Nord di Trieste, al quale nel corso della giornata hanno partecipato centinaia di triestini nonostante la pioggia battente.
Trieste Libera svolge queste manifestazioni dall’aprile 2012, per sensibilizzare i cittadini sulle potenzialità economiche inespresse del Porto Franco internazionale di Trieste, lungamente dimenticato dal Governo italiano che lo amministra dal 1954 su sub-mandato dei Governi di Stati Uniti e Regno Unito per contro delle Nazioni Unite.
Il Porto Franco internazionale di Trieste è un ente di Stato del Territorio Libero ed è attualmente minacciato da due gravi pericoli: il progetto di rigassificatore della società spagnola Gas Natural da una parte e il tentativo trasversale da parte di alcuni politici locali di eliminarne metà sdemanializzando i 70 ettari del Porto Franco Nord (surrettiziamente ribattezzato “porto vecchio”) per destinare l’area ad una speculazione edilizia in violazione delle leggi italiane ed internazionali in materia.
Nei prossimi giorni Trieste Libera presenterà il “Manifesto” con le prossime azioni legali per il ripristino della legalità nel Territorio Libero di Trieste.
(Aggiornato con foto).
Ufficio Stampa del Movimento Trieste Libera














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