Trieste Libera

DOPO L’ULTIMATUM

DOPO L’ULTIMATUM, 15 febbraio 2014

VERSO LA LIBERTÀ
ULTIMATUM PER IL PORTO FRANCO

10 febbraio 2014: presidio di Trieste Libera al Porto Franco Nord.

Lunedì 10 febbraio è stato una giornata importante per i diritti di Trieste. I triestini hanno ricordato i loro diritti, violati dalle autorità italiane locali, che simulano la sovranità italiana su Trieste per i propri interessi, nel nome di un nazionalismo anacronistico e di facili profitti.

Nel 1954, i Governi di Stati Uniti e Regno Unito hanno sub-affidato l’amministrazione civile provvisoria di Trieste al Governo italiano, che si è impegnato a governare il Territorio Libero ed il suo Porto Franco internazionale secondo diritto e nel rispetto del loro status legale.

Sfortunatamente, a causa della Guerra Fredda e della guerra dissolutiva della Jugoslavia, il previsto Governo locale si è trasformato in una élite collaborazionista che nega sistematicamente i diritti di Trieste e viola quindi le leggi italiane e internazionali in materia.

Lunedì 10 febbraio è iniziata una nuova fase nella lotta per il ripristino della legalità nel Territorio Libero di Trieste.

Quattrocento triestini erano in prima linea sotto la pioggia incessante a difendere il Porto Franco Nord di Trieste, ultimo baluardo di quella legalità che le autorità italiane locali vorrebbero spazzare via nonostante il suo valore strategico nel nome del cemento.

Per dieci ore, quattrocento triestini hanno formato la prima catena umana che ha presidiato i varchi di accesso al Porto Franco Nord aperto illegittimamente dal Commissario di Governo italiano.

Una barriera di legalità contro gli abusi delle camorre, nazionaliste e non.

Una catena umana che ha visto in prima fila le donne del Movimento Trieste Libera, a testimoniare la volontà di non essere disposti a cedere.

Il 10 febbraio è scaduto l’Ultimatum per il Porto Franco. Le autorità italiane non vogliono ripristinare lo stato di diritto. Per questo saremo noi, il popolo di Trieste, ad appellarci alle autorità internazionali per denunciare questo irreale stato di illegalità.

Nel centenario della Prima Guerra Mondiale Trieste imbocca la strada per ritrovare la sua libertà, perduta nel 1918.

Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante

DOPO L'ULTIMATUM

Tutto cambia…

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