Il Porto Franco Internazionale di Trieste è un ente di Stato dell’attuale Territorio Libero, Stato sovrano indipendente costituito dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Il Porto di Trieste si estende per 2.304.000 mq; di questi 1.765.000 mq sono punti franchi. Le banchine si estendono per 12 Km, con 47 ormeggi e fondali fino a 18 metri (fonte: Autorità Portuale di Trieste).
Il Trattato di Pace con l’Italia (art. 21) costituisce il Territorio Libero nel previsto regime di Governo provvisorio. Gli allegati VI, VII, VIII e X stabiliscono le basi del suo ordinamento.
L’art. 34 dell’Allegato VI costituisce il Porto Franco internazionale:
“Sarà istituito un porto franco nel Territorio Libero e sarà amministrato in base alle disposizioni di uno strumento redatto dal Consiglio dei Ministri degli Esteri, approvato dal Consiglio di Sicurezza e allegato al presente Trattato (Allegato VIII).
Il Governo del Territorio Libero di Trieste adotterà tutte le leggi necessarie ed effettuerà tutti i passi necessari per attuare questo strumento.”
Il Trattato di Pace è incluso nella Serie dei Trattati ONU (vol. 49 No. 747). Le versioni ufficiali sono quelle in inglese, francese e russo. Quella in italiano non è ufficiale, ma è quella ripresa anche nella Gazzetta Ufficiale italiana n. 295 del 24 dicembre 1947.
Il Trattato è dunque legge vigente dello Stato italiano, che ha l’obbligo di rispettarlo ed eseguito con prevalenza sulle proprie leggi interne.
Dal 1954 i Governi di Stati Uniti e Regno Unito hanno sub-affidato al Governo italiano l’amministrazione civile provvisoria dell’attuale Territorio Libero. Il Memorandum d’Intesa sul Territorio Libero di Trieste (anche detto “di Londra”) conferma l’indipendenza di Trieste.
Trieste Libera promuove sullo status e le opportunità economiche di questo piccolo Stato europeo dalle grandi potenzialità. Il Territorio Libero è stato definito “Singapore d’Europa” in dal giornale investigativo “La Voce di Trieste” (LINK) e “Dimensione sconosciuta” dal giornale economico austriaco “Börsen-Kurier” (LINK).
Trieste Libera per il Porto Franco internazionale:
Negli anni 2011 – 2012 la multinazionale Gas Natural progetta due terminali GNL (rigassificatori) nel Porto Franco internazionale di Trieste. Il Porto Franco Nord è minacciato anche da un tentativo di speculazione edilizia ed immobiliare illegale.
I politici locali sostengono entrambe le operazioni. È in questo periodo che Trieste Libera inizia a difendere il Porto Franco internazionale con Greenaction Transnational.
Nell’ottobre 2014, Trieste Libera presenta da Vienna una diffida al governo italiano. Il documento spiega e chiarifica lo status giuridico del Territorio Libero e del suo Porto Franco internazionale. Include inoltre una bozza del decreto con cui Governo italiano amministratore potrebbe applicare degli articoli da 1 a 20 dell’Allegato VIII: LINK
Questo decreto permetterebbe la corretta amministrazione del Porto Franco internazionale: LINK
Da tempo infatti il sistema politico italiano tenta di soffocare questa vitale risorsa economica per favorire i porti italiani, inclusi quelli più controllati dalla criminalità organizzata.
Per approfondimenti: l’analisi “Il sabotaggio italiano dei porti strategici di Trieste e di Koper“ del giornale d’inchiesta “La Voce di Trieste“.
A fine 2014-2015 l’operazione per eliminare il Porto Franco Nord (c.d. “porto vecchio”) continua con la c.d. “sdemanializzazione”. Si tratta di un tentativo di eliminare l’intera area. Trieste Libera reagisce con diffide ed azioni a difesa della proprietà presso l’Ufficio Tavolare.
Nel luglio 2017 il governo italiano emette un decreto “per la gestione amministrativa dei punti franchi del Porto Franco di Trieste“. Nell’atto riconosce di esercitare l’amministrazione provvisoria dell’attuale Free Territory of Trieste e del suo Porto Franco internazionale.
L’analisi del decreto su “Il Corriere di Trieste“: LINK.
A fine 2018 Gas Natural rinuncia finalmente ai suoi progetti di rigassificatori a Trieste.
La causa civile della I.P.R. F.T.T.
Trieste con gli Stati dell’Iniziativa dei Tre Mari.
Nel gennaio 2020 la International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste – I.P.R. F.T.T. cita in giudizio il Governo italiano, alcuni suoi ministeri ed altri suoi organi, inclusi l’Autorità Portuale ed il Comune di Trieste, per violazioni dello status giuridico e fiscale del Free Territory e del suo Porto Franco internazionale.
La causa riguarda anche gli accordi conclusi da queste autorità con la Repubblica Popolare Cinese: LINK
Gli accordi italo-cinesi non costituiscono soltanto una violazione del Trattato di Pace (Allegato VIII, art. 3.2), ma anche un grave rischio strategico.
Trieste, con i vicini porti di Koper – Capodistria (Slovenia), Rijeka (Croazia) e Ploče (Bosnia) rappresenta il termine meridionale dell’Iniziativa dei Tre Mari (Three Seas Initiative) sostenuta dagli Stati Uniti.
L’Iniziativa dei Tre Mari (3SI) include la gran parte degli Stati della Mitteleuropa (v. mappa qui sopra) ai quali sono garantiti diritti speciali sul Porto Franco internazionale (Allegato VI, art. 33).
Nel luglio 2023 la causa per il Porto Franco internazionale è stata impugnata in secondo grado. Allo stesso tempo la I.P.R. F.T.T. ha attivato le prime procedure di intervento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (LINK).
Le note stampa di Trieste Libera riguardo il Porto Franco Internazionale del Territorio Libero di Trieste: LINK
L’attuale Territorio Libero di Trieste (FTT – TLT – STO) e con gli stati confinanti: Italia e Slovenia.