Trieste Libera

LO STATO DI DIRITTO DEL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE E LA QUESTIONE GIUDIZIARIA

ftt-2015-1Dalla relazione del segretariato dell’ONU del 23 ottobre 2015. Il Free Territory of Trieste esiste in base al Trattato di Pace del 1947 e alla Risoluzione S/RES/16 (1947) del Consiglio di Sicurezza. Esso ha diritto ad un proprio sistema giudiziario indipendente.

Con una recente relazione (23 ottobre 2015) il Segretariato Generale delle Nazioni Unite ha confermato l’esistenza del Free Territory of Trieste, del suo Porto Franco internazionale e del suo regime di amministrazione civile provvisoria.

Si tratta di una svolta positiva nella lunga battaglia di Trieste Libera per i diritti e la legalità. Il Segretario Generale Ban Ki-moon ha riaffermato l’indipendenza di Trieste.

Stato di diritto che è invece violato dalle autorità italiane locali. I funzionari italiani locali simulano infatti la sovranità dell’Italia sul Free Territory of Trieste, in violazione delle stesse leggi italiane.

Io sto combattendo da anni contro queste violazioni, anche in sede giudiziaria contestando la simulazione di sovranità sul piano della giurisdizione e dell’incompatibilità ambientale.

I magistrati e giudici dello Stato italiano non possono giudicare i cittadini di un altro Stato quale è il Free Territory of Trieste, a meno che non esercitino la sua corretta amministrazione e ne rispettino le leggi.

Il sistema giudiziario è fondamentale per il nostro Stato. Il Free Territory of Trieste ha infatti diritto ad un proprio sistema giudiziario, senza sovrapposizioni di altri Stati. Invece, i rappresentanti del Governo amministratore lo hanno lungamente messo in discussione (e negato) nel nome della Repubblica italiana.

Questo nonostante affermare la sovranità italiana sull’attuale Free Territory sia in contraddizione con le leggi vigenti dello stesso Stato italiano. L’Italia infatti riconosce il Territorio Libero di Trieste dal 1947.

Si tratta di un obbligo di diritto internazionale che la Costituzione italiana rende prevalente sulla legislazione nazionale e regionale, anche per quanto riguarda l’amministrazione provvisoria del Free Territory affidata al Governo italiano.

Contestare, dichiarandosi cittadino del Free Territory of Trieste, l’autorità dei giudici in udienza era l’unico atto legale che avrebbe messo in difficoltà l’amministrazione italiana. Io l’ho fatto tante volte da quel 14 dicembre 2011, quando presentai il primo difetto di giurisdizione.

Sono stato più volte sanzionato con multe punitive per aver ricusato i giudici che rigettavano la mia legittima richiesta di essere giudicato dal giudice legittimo del Tribunale del Free Territory of Trieste.

Ho contestato le elezioni italiane chiedendone l’annullamento al Tribunale amministrativo regionale di Trieste. Anche in questo caso sono stato condannato a pesantissime sanzioni economiche e definito un “eversore”.

Complessivamente in quattro anni ho accumulato circa 35.000 euro tra sanzioni e spese di giustizia per avere difeso davanti ai giudici italiani i diritti di tutti i cittadini del Free Territory of Trieste.

Molte informazioni su questi procedimenti giudiziari si trovano in questo mio blog che ripercorre la storia, giorno per giorno, di questi quattro anni di lotta legalitaria per il Free Territory of Trieste.

Una storia fatta anche di tradimenti da parte di coloro che hanno sfruttato la nostra causa trasformandola in campagna a sostegno delle illegittime elezioni italiane.

Ma le tante ordinanze, sentenze, decisioni, che i giudici hanno dovuto produrre a seguito delle mie eccezioni di giurisdizione sono ora una delle principali prove delle vìolazione reiterata del mandato di amministrazione fiduciaria speciale ricevuto da Governo italiano nel 1954.

Anche con l’impossibile convocazione di elezioni italiane nel Free Territory of Trieste amministrato.

Recentemente mi è capitato di leggere in un procedimento giudiziario il commento di un magistrato sugli atti da me presentati per affermare la legittima giurisdizione del Free Territory of Trieste nel Tribunale.

Atti basati sul Trattato di Pace del 1947, sulla Risoluzione S/RES/16 (1947) del Consiglio di Sicurezza, sul Memorandum d’Intesa di Londra del 1954.

Bene, questo magistrato ha definito superati questi trattati perché troppo “vecchi” e “fantasiosa” la mia eccezione di giurisdizione. Un’eccezione fondata sul diritto internazionale consolidato. Come confermato dallo stesso Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon.

Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante

  Di seguito: una delle ultime ordinanze (23 dicembre 2015) in vìolazione del Trattato di Pace fatte dei giudici italiani insediati nel Tribunale di Trieste. Il giudice ritiene che il Trattato di Pace, la Risoluzione S/RES/16 (1947) ed il Memorandum di Londra siano "superati" dal Trattato bilaterale c.d. di Osimo. 

Di seguito: una delle ultime ordinanze (23 dicembre 2015) in vìolazione del Trattato di Pace fatte dei giudici italiani insediati nel Tribunale di Trieste. Il giudice ritiene che il Trattato di Pace, la Risoluzione S/RES/16 (1947) ed il Memorandum di Londra siano “superati” dal Trattato bilaterale c.d. di Osimo. 

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