Trieste Libera

NON NEL MIO NOME

NON NEL MIO NOME

Articolo dell’8 luglio 2015.
NON NEL MIO NOME

Sono iniziate le revoche del mandato per la richiesta della cittadinanza del Territorio Libero di Trieste affidate alla “Triest NGO”. Le revoche sono state presentate da una ventina di iscritti al Movimento Trieste Libera che contestano la strumentalizzazione politica a favore dell’Italia di una campagna internazionale a difesa dei diritti dei cittadini del Territorio Libero.

La “Triest”, falsamente presentata come organizzazione non governativa e apolitica, si è infatti alleata con i movimenti politici Territorio Libero / TL3 e Liberazione Triestina per sostenere le elezioni amministrative italiane del 2016 nel Territorio Libero di Trieste.

Elezioni illegittime che servono a simulare la sovranità italiana sul Territorio Libero e sul suo Porto internazionale. Si tratta di una vera truffa ai danni dei cittadini di Trieste ed a favore esclusivamente dello Stato italiano che continua a depredarli.

L’azione della “Trieste” viene sostenuta dal Partito Radicale transnazionale e dall’UNPO diretta dal radicale Marino Busdachin.

Sembra di tornare indietro di quarant’anni. Quella volta i radicali di Marco Pannella cavalcarono l’onda della protesta autonomista condotta dalla Lista per Trieste. I radicali erano la faccia presentabile del sistema partitocratico nazionalista italiano. Il loro obiettivo era ricondurre una pericolosa causa autonomista che avrebbe potuto cambiare il destino di Trieste nell’alveo istituzionale italiano.

Se infatti Trieste avesse acquisito maggiore autonomia, anche solo una versione annacquata dei suoi diritti di indipendenza, la simulazione della sovranità italiana su di essa sarebbe diventata assai più difficile.

Lo scopo della simulazione non è certo di dare a Trieste maggiore autonomia, al contrario, è quello di riuscire a riottenere tale sovranità sia sul Territorio Libero che sul suo Porto Franco internazionale.

Se la lobby filo-italiana ne avesse perduto il controllo, quel porto sarebbe diventato un pericoloso concorrente per i porti italiani. Se l’Europa avesse avuto in Trieste la sua Singapore, se Trieste avesse realizzato il pieno sviluppo economico, nessun nazionalismo sarebbe bastato.

Per questo l’Italia “ama” tanto Trieste: tutte le storie sulla “desiderata” Trieste, sul suo essere la città-simbolo dell’unità nazionale sono menzogne. La realtà è che il porto di Trieste è pericoloso. Poco importa se l’Italia avrebbe comunque dei diritti su di esso (Trattato di Pace, artt. 3.3 e 21 dell’allegato VIII).

I radicali riuscirono a silenziare la Lista per Trieste e le richieste di maggiore autonomia, che rischiavano di estendersi anche da regioni italiane.

Alcune delle regioni che l’Italia temeva potessero chiedere maggiore autonomia erano il Sudtirol austriaco, il Veneto, la Sardegna, la Sicilia. L’unità d’Italia infatti è solo il frutto di sanguinose e lunghe guerre di annessione che hanno lasciato tracce indelebili nella storia dei popoli sottomessi.

Solo che mentre Trieste è già indipendente, e la richiesta di autonomia in Italia (o meglio, sotto simulazione di sovranità italiana) era un passo indietro, in Italia le semplici richieste di autonomia erano pericolose.

Ed ecco che la Lista per Trieste venne corrosa dall’interno, scissione dopo scissione. Divenne un partito tradizionale italiano in cerca di compromessi. Questo avrebbe segnato pesantemente il futuro della città-porto.

Da partito che avrebbe potuto portare Trieste a rivendicare la propria legittima indipendenza, la Lista per Trieste divenne portavoce degli interessi dei potentati locali, i “baroni” triestini, i nazionalisti italiani. La lobby nazionalista locale aveva ancora una volta mantenuto il potere, sacrificando l’intera comunità.

La Lista per Trieste fu una goccia d’acqua nel mare della corruzione di uno Stato camorrista.

Trieste ha pagato duramente per quel compromesso: da una crisi economica all’altra alle occasioni di sviluppo economico perdute, tutto mentre il suo Porto Franco si svuotava, nonostante sia il solo Porto Franco internazionale al mondo.

Sono passati 40 anni. Oggi Trieste è solo un’ombra di quella che era: la prima città emporiale dell’Impero d’Austria, poi ancora, come Stato indipendente, negli anni ’50 uno Stato indipendente che polverizzava i record del passato grazie alla buona amministrazione britannico-statunitense.

Ed eccoci nel al 2015: questa storia non è ancora finita. Il trattato di Pace del 1947 è ancora in vigore. Si tratta della fonte giuridica di tutti i diritti che, nel 1976, la Lista per Trieste preferì abbandonare per arrivare a compromessi contrari agli interessi di Trieste.

Ora non possiamo più sbagliare. Ora i triestini non hanno altra possibilità che quella di chiedere l’applicazione integrale dei loro diritti e di difendere il loro Porto. Senza cedimenti. Anche se l’Italia vorrebbe eliminarne il settore nord.

Il Movimento Trieste Libera rappresenta i cittadini che lottano per la libertà di questo nuovo, ma antico Stato: il Territorio Libero di Trieste.

Le leggi italiane lo riconoscono. Soltanto la lobby nazionalista locale fa resistenza. Quindi ha agito nello stesso modo che aveva funzionato con la Lista per Trieste.

Come nel 1976: bisogna dividere l’organizzazione dall’interno. L’ala scissionista crea una nuova sigla. E la nuova sigla, dichiarando di agire per i diritti di Trieste, si dirige alle urne. Verso le elezioni amministrative italiane del 2016. Tutto come da copione.

E proprio come nel 1976, ancora una volta a guidare l’azione contro la “vera” causa per Trieste e per la legalità troviamo il Partito Radicale. L’obiettivo è portare la questione su un binario morto, senza dimenticare un pizzico di destabilizzazione internazionale.

Così, i movimenti affiliati ai Radicali-UNPO, stanno sostenendo la riapertura della questione dell’ex Zona B. Una questione ormai chiusa. Ma anche una che i nazionalisti italiani stessi riaprirebbero volentieri. Ma né sloveni, né croati hanno intenzione di farsi governare dai neofascisti italiani.

I gruppi affiliati o che si riconoscono nell’UNPO e nel Partito Radicale Transnazionale dichiarando di rappresentare Libero sono: Territorio Libero / TL3 (nome fuorviante di un gruppo nato dalla scissione di Trieste Libera), Triest NGO (o meglio secondo registrazione a Londra “Triest” agenzia di viaggi), Trieste Libera Impresa (che contrariamente al suo nome, nulla ha a che fare con il Movimento Trieste Libera) e Liberazione Triestina (Lista civica creata da TL3 per partecipare alle elezioni italiane del 2016).

Questo proliferare di gruppi indipendentisti pro Italia non deve trarre in inganno. Sono formati dalle stesse persone che si intercambiano tra l’uno e l’altro. Una cortina fumogena per nascondere la loro vera natura di strumenti della “camorra” nazionalista locale.

Il loro unico scopo è “redimere” i sostenitori dell’indipendenza di Trieste persuadendoli ad accettare le elezioni italiane. Poco importa se sono elezioni che violano il Trattato di Pace e le leggi di Trieste.

Trieste Libera, con la sua campagna “No Election Day” ha già messo le cose in chiaro: Trieste Libera non è un partito, non sostiene candidati, partiti o ideologie. E non parteciperà mai alla simulazione di sovranità italiana su Trieste o sul suo Porto Franco internazionale.

Al contrario, i suddetti imitatori finti-indipendentisti, nella loro marcia di avvicinamento alle agognate poltrone italiche, non fanno nulla per disconoscere la simulazione. Riconoscono pienamente le autorità italiane.

A partire dalle sentenze che negano la legalità stessa. Ad esempio la sentenza politica 530/2013 del TAR FVG.

Quella sentenza è diventata la bibbia per le quattro sigle dell’apocalisse indipendentista triestina. La riconoscono completamente, anche se dichiara la piena sovranità allo Stato italiano su Trieste. Anche se afferma che il Porto Franco appartiene all’Italia. Sembrano pure accettare le accuse di eversione insite nella sentenza. Ecco qui: accusare di eversione i sostenitori del Territorio Libero di Trieste che si appellano alle leggi in vigore è perfettamente accettabile per TL3 e i suoi.

Questa volta non sarà come però come quarant’anni fa. I triestini veri, i legalitari del Territorio Libero di Trieste lotteranno fino alla fine. Contro ogni ostacolo, contro ogni nemico. E cominciano adesso, prendendole distanze da chi li sta prendendo in giro agendo contro la causa del Territorio Libero di Trieste.

NON NEL MIO NOME. NON NEL NOSTRO NOME.

 
Loghi di "Liberazione Triestina" della "Triest" di "Trieste Libera Impresa" e del gruppo "Territorio Libero al cubo" o "TL3", imitatori di Trieste Libera che non hanno nulla a che fare con MTL.

Loghi di “Liberazione Triestina” della “Triest” di “Trieste Libera Impresa” e del gruppo “Territorio Libero al cubo” o “TL3”, imitatori di Trieste Libera che non hanno nulla a che fare con MTL.

Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante
__________________________
To namely said organization  “Triest NGO”

To Mr. Remigiusz Achilles Henczel

Former President of the Human Rights Council

allegedly addressed by namely said “Triest NGO”

To Ms. Navanethem Pillay

High Commissioner for Human Rights

allegedly addressed by namely said “Triest NGO”

To the Security Council of the United Nations

as international guarantor of the Free Territory of Trieste (UNSC Resolution 16/1947)

———————

With this act I, _____________________________________________citizen de jure of the Free Territory of Trieste;

Con la presente io sottoscritto/a cittadino/a di diritto del Territorio Libero di Trieste;

withdraw / revoco

The mandate I had previously assigned to the namely said organization “Triest NGO”, with offices for service in 27 Old Gloucester Street London, WC1N 3AX United Kingdom, to represent me in the action of «Richiesta della cittadinanza del Territorio Libero di Trieste» (Request of the citizenship of the Free Territory of Trieste) with a petition which that said organization claims to have brought before the UNHRC between 2013 and 2014.

Il mandato da me a suo tempo assegnato all’organizzazione cosiddetta “Triest NGO” con sede al 27 Old Gloucester Street London, WC1N 3AX United Kingdom, a rappresentarmi nell’azione di «Richiesta della cittadinanza del Territorio Libero di Trieste» con petizione che l’organizzazione afferma di aver presentato al UNHRC tra 2013 e 2014.

The reason of the withdrawal is that this organization does not act honestly and it uses my mandate, as well as the mandates of many more people, for purposes different when not even opposite to those for which said mandates were assigned.

La ragione della revoca è che questa organizzazione non agisce onestamente e utilizza il mio mandato, assieme a quelli di molti altri, per scopi diversi – persino contrari – a quelli per cui ha ricevuto mandato. 

For instance, the “Triest NGO” was responsible for taking action in the name of the citizens of the current Free Territory of Trieste, established under the Treaty of Peace of Paris of 1947, corresponding to main “Zone A” consisting in the Capital City, Trieste, with its international Free Port and five smaller Municipalities, entrusted to the Italian Government under a special trusteeship mandate, yet, this Government violates its duties of provisional Government.

Precisamente, la “Triest NGO” era responsabile di agire nel nome dei cittadini dell’attuale Territorio Libero di Trieste, istituito con il Trattato di Pace di Parigi del 1947, che corrisponde alla principale “Zona A” che consiste nella capitale, Trieste, con il suo porto franco internazionale e cinque comuni minori, assegnati al governo italiano sotto un mandato di amministrazione fiduciaria, tuttavia, tale governo viola I propri doveri di governo provvisorio.

On the contrary, accessory and former Zone B, previously administered by the Yugoslav Government, has been recognized under the sovereignty of the Republics of Slovenia and Croatia, since the international recognition of the two, new, independent State, which took place in 1991-92, had the effect of amending the Treaty of Peace in regard to that Zone alone, under the principles established with Article 30, sub-paragraph 3 of the Vienna Convention on the Law of Treaties.

Al contrario, l’accessoria ex Zona B, precedentemente amministrata dal governo jugoslavo, è stata riconosciuta in sovranità alle Repubbliche di Slovenia e Croazia, in quanto il riconoscimento internazionale delle due nuove repubbliche indipendenti, avvenuto nel 1991 – 92, ha avuto l’effetto di emendare il Trattato di Pace per quella zona soltanto, sotto i principi stabiliti dall’articolo 30, paragrafo 3, della Convenzione di Vienna sul diritto dei Trattati.

Instead, the “Triest NGO”, consisting in very few people, is using my mandate and those of others for political purposes, to claim former Zone B and this was not envisioned nor authorized, since those claims open useless disputes and are dangerous for peace.

Al contrario, la “Triest NGO”, composta da pochissime persone, sta usando il mio mandato e quelli di altri per motivi politici, rivendicando l’ex Zona B senza che questo fosse previsto o autorizzato, dal momento che tali rivendicazioni aprono dispute inutile e pericolose per la pace;

In facts, namely said “Triest NGO” affiliated with Italian political organizations, with which it brings forward revanchist actions for electoral purposes: this goes as far as supporting illegal operations of Italian nationalist political groups, betraying the cause of the Free Territory of Trieste.

La cosiddetta “Triest NGO” si è infatti affiliata con organizzazioni politiche italiane che portano avanzi azioni revansciste a fini elettorali: queste si spingono fino a sostenere operazioni illegali dei gruppi politici nazionalisti italiani, tradendo la causa del Territorio Libero di Trieste.

On the contrary, the Free Trieste Movement, which I support, carries out a peaceful and legitimate action for the rightful recognition of their rights and to restore the correct special trusteeship, in defense of the Free Territory of Trieste, and without any claim against Slovenia and Croatia upon a written mandate undersigned by more than 15,000 citizens of the Free Territory of Trieste.

Al contrario, il Movimento Trieste Libera da me sostenuto, con mandato firmato da oltre 15.000 cittadini del Territorio Libero di Trieste, porta avanti l’azione pacifica e legittima per il pieno riconoscimento dei loro diritti e per ripristinare il corretto mandato di amministrazione fiduciaria, a difesa del Territorio Libero di Trieste e senza rivendicazioni contro Slovenia e Croazia.

Also, the defence of the sovereignty, independence and rights of the Free Territory of Trieste and of the international Free Port, open to all States, falls under the competences of the Security Council of the United Nations (UNSC Resolution 16/1947, Article 21.3 of the Treaty of Peace – UNTS 49) and it represents a relevant economic and moral interest of the whole International Community.

Inoltre, la difesa della sovranità, indipendenza e dei diritti del Territorio Libero di Trieste e del suo porto franco internazionale, aperto a tutti gli Stati, compete al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC Resolution 16/1947, Articolo 21.3 del Trattato di Pace – UNTS 49) e rappresenta un interesse morale ed economico rilevante dell’intera Comunità Internazionale.

Therefore, I disapprove that, in spite of this, the “Triest NGO” has sent – deceptively and upon payment, the petition for the citizenship of the Free Territory of Trieste to the UNHRC of Geneva, since citizenship is an undeniable right established under the Universal Declaration of Human Rights, it has already been recognised to the Triestines under the Treaty of Peace and it must be granted by the Security Council of the United Nations in New York.

Di conseguenza, disapprovo che la “Triest NGO” abbia inviato – con l’inganno e dietro pagamento – la petizione per la cittadinanza del Territorio Libero di Trieste al UNHRC di Ginevra, essendo la cittadinanza un diritto inalienabile secondo la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, riconosciuto ai Triestini in base al Trattato di Pace che deve essere garantito dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a New York.

Also, I did not authorise and disapprove that the “Triest NGO” joined the UNPO – Unrepresented Nations and Peoples Organization without the consent of the Signatories of the «Request of the citizenship of the Free Territory of Trieste» but using their money for that. Also, the sovereign population of the Free Territory of Trieste cannot be regarded to as “unrepresented people”, and the UNPO supports the false thesis of Italian sovereignty over Trieste.

Inoltre, non ho mai autorizzato e disapprovo che la “Triest NGO” abbia aderito all’ UNPO – Unione dei Paesi e Popoli non rappresentati senza il consenso dei firmatari della «Richiesta della cittadinanza del Territorio Libero di Trieste» usando tuttavia il loro denaro. Inoltre, la popolazione sovrana del Territorio Libero di Trieste non può considerarsi “popolo non rappresentato” e l’UNPO sostiene la falsa tesi della sovranità italiana su Trieste. 

I do also disapprove that the “Triest NGO” is represented, in the role of head of civil planning and programmes, by lawyer Nicola Sponza who, as Secretary of the “Territorio Libero” movement, advocates political-electoral, hostile actions against the Free Territory as well as against the nearby Republics of Slovenia and Croatia.

Disapprovo inoltre che la “Triest NGO” si avvalga, nel ruolo di head of civil planning and programmes, dell’avvocato Nicola Sponza il quale, come segretario del movimento “Territorio Libero” promuove azioni politico-elettorali ostili al Territorio Libero di Trieste ed alle vicine repubbliche di Slovenia e Croazia.

For all these reasons;

Per tutte queste ragioni;

warning / diffido

against the namely said organization “Triest NGO” about presenting, in my name, the «Request of the citizenship of the Free Territory of Trieste» to the UNHCR and to any other Office or Body of the United Nations;

l’organizzazione detta “Triest NGO” a presentare in mio nome la «Richiesta della cittadinanza del Territorio Libero di Trieste» a qualsiasi Sede ed Ufficio delle Nazioni Unite;

urgently inviting  / invito urgentemente 

the Security Council and other competent Offices and Bodies of the United Nations to act directly and efficiently to regularize the special trusteeship over the Free Territory of Trieste, entrusted to the Italian Government that is violating it (see document Annex 7), as requested by the Free Trieste Movement, which has already lodged the first 15,000 signatures of the citizens who support this action;

il Consiglio di Sicurezza e gli altri Organi ed Uffici competenti delle Nazioni Unite ad agire tempestivamente per regolarizzare l’amministrazione fiduciaria speciale del Territorio Libero di Trieste affidata al Governo italiano e da esso violata;

I reserve / riservandomi

any legal action, on all levels, to defend my rights and my legitimate interests in case the namely said organization “Triest NGO” refuses to remove my name from the lists of its activities or it refuses to provide an answer to my request within two weeks since reception;

ogni azione legale, ad ogni livello, per tutelare i miei diritti ed i miei interessi legittimi nel caso l’organizzazione cosiddetta “Triest NGO” rifiutasse di eseguire la mia richiesta o non desse risposta alla mia richiesta entro due settimane dal recapito.

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