La Questione Trieste a Bruxelles
22 gennaio 2013, Bruxelles. – Roberto Giurastante era a Bruxelles per presentare due sue petizioni contro al rigassificatore di Gas Natural:
- la Petizione 483/2007, sulle violazioni della normativa ambientale comunitaria sulla procedura di VIA e sugli impianti industriali pericolosi (direttiva Seveso);
- la Petizione 1147/2008, sulla possibile costruzione di un impianto di rigassificazione a Zaule.
Entrambe le petizioni sono state integrate nell’agosto 2011 in considerazione dello status del Territorio Libero di Trieste e del suo Porto Franco internazionale.
Già lo scorso anno la U.E. aveva dato una risposta positiva in tal senso, eccola. A seguire le risposte più recenti.
Bruxelles, agosto 2012:
Il Commissario Šemeta ha confermato il regime del Porto Franco internazionale di Trieste. La Direzione UE Giustizia ha dichiarato che la Commissione Europea non ha titolo per intervenire essendo lo status giuridico di Trieste al di fuori del campo di applicazione del diritto dell’Unione [LINK].
Bruxelles, 22 gennaio 2013:
On. Victor Boştinaru: “[…] Ai sensi poi del diritto internazionale c’è anche lo status speciale di Trieste che deve essere preso in considerazione. Quindi la commissione, per quanto riguarda queste valutazioni ambientali strategiche, queste non possono essere avviate senza prima risolvere questi progetti giuridici. Come si può infatti avviare una VIA o una VAS per un’entità che ha uno status particolare a livello internazionale […] ?”
On. Ion Codescu: “Grazie presidente. Ora abbiamo in corso un’indagine della Commissione Europea, già ce ne stiamo occupando da alcuni anni. L’area di Trieste è oggetto di vari studi e varie inchieste, ora vorrei parlarvi di queste indagini che riguardano varie tematiche. Prima cosa, una nuova indagine pilota che riguarda le modifiche del porto e dell’uso dell’area circostante, ora non riguarda direttamente gli impianti di rigassificazione, ma riguarda in modo generale i piani per l’utilizzo del territorio e del porto. […]”.
Queste risposte della Commissione Europea confermano quanto sostenuto da Trieste Libera.
La Commissione Europea detiene potere impositivo sui sabotatori dei partiti italiani che agiscono illegalmente nel Territorio Libero di Trieste.
Per questo, ricordiamo ancora una volta, il Decreto Legislativo n. 1430 del 28 novembre 1947 stabilisce, eseguendo il Trattato di Pace del 1947 nell’ordinamento italiano che:
“La sovranità italiana sulla zona costituente il Territorio Libero di Trieste, così come esso è sopra definito cesserà con l’entrata in vigore del presente Trattato”.
Inoltre, quel Decreto è ratificato con la Legge n. 3054 del 25 novembre 1952, dove si stabilisce che:
“La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato”.
La Legge n. 3054/1952 è diventata esecutiva con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 10 del 14.1.1953, ed è ad oggi in vigore quale Legge della Repubblica Italiana.
AGGIORNAMENTO: il video dell’intervento di Roberto Giurastante a Bruxelles è pubblicato QUI. La sua trascrizione è QUI.
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