TRIESTE: ABUSO DI POTERE – 14 dicembre 2011. Autore Roberto Giurastante.
Aggiornamento: il processo si è concluso nel dicembre 2014. Roberto Giurastante e Paolo G. Parovel sono stati assolti: LINK.
Il 14 dicembre 2011 nel tribunale di Trieste ho contestato l’autorità italiana sulla città di Trieste e sul Territorio Libero di Trieste – TLT.
Non ho fatto nient’altro che esercitare i miei diritti garantiti dal Trattato di Pace con l’Italia del 10 febbraio 1947. Ho affermato la mancanza di giurisdizione italiana su uno Stato indipendente riconosciuto anche dall’Italia, che invece vi simula illegalmente la propria sovranità.
Mi sono dichiarato cittadino del Territorio Libero davanti al tribunale.
Mi trovavo sotto processo, uno dei tanti avviati nei miei confronti, per un reato d’opinione.
Battersi per difendere la propria terra è già di per sé considerato un reato da chi questa terra l’ha ridotta a ricettacolo dei rifiuti italiani, e ne ha distrutto scientemente il tessuto economico e sociale.
Una dominazione non illuminata che ha ridotto allo stadio larvale il Porto Franco internazionale di Trieste declassandolo a scalo combustibili. Una dominazione che si regge su una “camorra” nazionalista italiana. Un misto di pseudo-massoneria deviata e associazioni di stampo mafioso che si nasconde dietro ai “miti” dell’irredentismo e del nazionalismo italiano per calpestare i diritti dei cittadini del Territorio Libero di Trieste. Impunemente e con massimo profitto.
Una dominazione ben espressa dallo stesso rigetto della mia istanza.
Un’istanza di 65 pagine basata sul Trattato di Pace di cui si richiedeva il rispetto, e quindi vincolante al di sopra della Costituzione italiana (artt. 10 e 117) e precedente ad essa (il Trattato di Pace è entrato in vigore il 15 settembre 1947, la Costituzione italiana il 1 gennaio 1948).
Il giudice Paolo Vascotto l’ha rigettata con un’ordinanza di misere nove righe.
In queste nove righe il giudice, di fronte alla mia richiesta di trasmissione degli atti alla competente Corte Costituzionale per la valutazione della violazione dell’art. 10 della Costituzione (rispetto dei trattati internazionali) rigettava l’istanza (!!), affermando apoditticamente che:
“è indubbia la sovranità dello Stato nel territorio di Trieste…”
E che la sua competenza si baserebbe sul codice di procedura penale italiano
“autolegittimandosi a giudice costituzionale…”.
Un colpo di maglio alla legalità che non potrà ovviamente rimanere senza conseguenze.
La pronuncia abnorme di questo giudice costituisce infatti un precedente importante e apre ora il caso a livello internazionale.
In ballo le libertà e i diritti fondamentali garantiti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che proprio all’art. 15 stabilisce che:
“nessun individuo può essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza…”.
In discussione il Trattato di Pace del 1947 e la Costituzione della Repubblica italiana che lo recepisce. A rischio la legalità internazionale vìolata da uno degli Stati fondatori dell’Unione Europea.
La “questione Trieste” è più che mai aperta.
Vedi anche: il commento all’udienza sul sito di Greenaction Transnational. LINK
Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante
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