AGGIORNAMENTO: il 10 luglio 2017 il processo è arrivato alla sentenza di primo grado, che ha demolito clamorosamente l’imputazione. La manifestazione di Trieste Libera quindi non era eversiva: LINK
Il 29 febbraio 2016 dalle ore 14.30, Trieste Libera organizza un presidio al tribunale di Trieste. In questa data si tiene la terza udienza del processo ad alcuni suoi attivisti e dirigenti che hanno preso parte alla manifestazione del 10 febbraio 2014 per il Porto Franco Nord.
Durante la giornata, oltre 300 triestini avevano affermato lo status internazionale del Porto Franco internazionale, sancito dal Trattato di Pace vigente, in contrapposizione ai progetti illeciti di alcuni politici che vorrebbero sdemanializzare l’area e destinarla ad una speculazione edilizia e urbanistica illegale da 1,5 miliardi di Euro, gravata anche da interrogativi antimafia documentati.
I cittadini che vengono processati per aver difeso la legalità internazionale sono privati anche del diritto ad un equo processo: a giudicarli ci sono infatti i magistrati della Repubblica Italiana, uno stato terzo, mentre il TLT ha diritto ad un proprio sistema giudiziario indipendente (allegati VI e VII).
Il governo italiano, che dal 1954, è investito anche del ruolo di governo provvisorio dell’attuale TLT per conto della Nazioni Unite e dovrebbe garantire tali diritti, non ha tenuto fede al proprio mandato, riconfermato dal recente documento S/2015/809 (LINK) è il momento di schierarsi dalla parte della legge.
Letture consigliate:
• L’analisi del giornale investigativo “La Voce di Trieste”. Ricapitola le ultime notizie sul processo: LINK
• Il commento dell’udienza sul blog “Ambiente e Legalità”: LINK
• L’intervista a Roberto Giurastante sull’inizio del processo: LINK