Trieste Libera

SOVVERTIRE IL DISORDINE COSTITUITO

Aggiornamento: nel luglio 2017 il processo si è concluso. La manifestazione di Trieste Libera a difesa del Porto Franco internazionale non era eversiva.

Roberto Giurastante durante una manifestazione di fronte al tribunale di Trieste (29 febbraio 2016).
 
“Abbiamo fatto appello al loro innato senso di giustizia e alla loro magnanimità, e li abbiamo scongiurati per i legami dei nostri comuni parenti di sconfessare queste usurpazioni che inevitabilmente avrebbero interrotto i nostri legami e i nostri rapporti.

Anch’essi sono stati sordi alla voce della giustizia, alla voce del sangue comune. Noi dobbiamo, perciò, rassegnarci alla necessità che denuncia la nostra separazione, e dobbiamo considerarli, come consideriamo gli altri uomini, nemici in guerra, amici in pace”.

Dalla Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America, 4 luglio 1776.

***

Il 29 febbraio (2016) nel tribunale di Trieste è accaduto un fatto importante. Per la prima volta dei cittadini di Trieste ingiustamente sotto processo per avere difeso lo stato di diritto del Territorio Libero di Trieste si sono ribellati al giudice italiano che si era rifiutato di riconoscere l’esistenza della legittima giurisdizione che a Trieste non può essere quella della Repubblica italiana, ma solo quella del Territorio Libero. Di fronte al rifiuto del giudice quattro cittadini del Territorio Libero di Trieste hanno dichiarato di non riconoscerne più la legittimità delle decisioni ed hanno abbandonato l’udienza (LINK).

Quello che è accaduto quel giorno in quell’aula giudiziaria è di enorme portata. Ecco perché la notizia è stata accuratamente nascosta da tutti i media.

Provate a immaginare se tutti i cittadini di Trieste contestassero in questo modo le autorità italiane che, in violazione del mandato di amministrazione civile provvisoria affidato al loro governo, simulano la sovranità della Repubblica italiana sull’attuale Territorio Libero di Trieste, a partire da quella giudiziaria. È una rivoluzione della legalità che fa paura a chi fino ad ora ha potuto fare quello che voleva in una terra senza legge semplicemente nascondendosi dietro ad un nazionalismo anacronistico e feroce.

Perché quei quattro cittadini del Territorio Libero che hanno compiuto quel gesto di valore e di diritto sono solo la punta dell’iceberg di un malcontento sempre maggiore ed alimentato dalla miseria e dalla disperazione. Trieste sta morendo mentre le sue risorse vengono saccheggiate nel nome della vicina Repubblica italiana e delle sue mafie. Uno strangolamento economico senza scampo che non ha risparmiato nemmeno il prezioso Porto Franco Nord che gli imputati stavano difendendo in presidio proprio da speculazioni in odor di mafia sostenute trasversalmente da circoli politici locali con agganci a Roma.

Così quella città stato che avrebbe potuto essere la Singapore europea, langue ora sotto le macerie di una crisi economica in cui è stata trascinata dall’Italia. Contro il diritto internazionale, sia chiaro. Perché Trieste ed il suo porto non hanno debito pubblico. Ma l’Italia ha imposto il pagamento del proprio enorme debito pubblico al piccolo Stato indipendente. Portandolo così all’agonia.

Quando al diritto viene sostituito l’arbitrio del più forte cessa ogni civile convivenza: è quello che sta accadendo a Trieste. Uno degli elementi dell’illecita simulazione di sovranità italiana consiste proprio nell’arbitraria estensione all’attuale Territorio Libero di Trieste delle leggi italiane (non più estese dal Commissario del Governo) e nell’usurpazione dei diritti di tutti i cittadini.

L’Italia sta sottraendo al Territorio Libero l’intero patrimonio pubblico, compreso il Porto Franco internazionale di Trieste, trasferendolo al proprio demanio. Sta accadendo proprio con il Porto Franco Nord e di nuovo, i soli ad opporsi sono la I.P.R. F.T.T. (Rappresentanza Internazionale Provvisoria del Territorio Libero di Trieste), Trieste Libera ed i suoi sostenitori, come spiega questa analisi de La Voce di Trieste: LINK).

E i cittadini del Territorio Libero che si oppongono agli abusi commessi dalle autorità italiane illegittime vengono minacciati con la forza da forze dell’ordine al servizio di questo stato di illegalità. Uomini armati contro civili inermi e disarmati.

È questo che accade oggi in questo piccolo punto d’Europa al centro del Mondo dove l’ordine mondiale è stato sovvertito, ma dovrà essere ripristinato con la forza del diritto e della legalità.

Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante

Dichiarazione di cittadinanza del Territorio Libero di Trieste resa da Roberto Giurastante di fronte al giudice (29 febbraio 2016).

3 pensieri su “SOVVERTIRE IL DISORDINE COSTITUITO

  1. Pingback: Trieste: 29 marzo 2016: dalla parte della legge | Trieste Libera

  2. Romano michelus

    Non so perche ma la citta e sorda, cosa costasi eser uniti e provar tutti insieme andar con le leggi del TLT ,non pagar le tasse non Penso. Che i metti tutti in galera o i sequestra la citta.pero saria un grande argomento e i doveria ,vegnir fora con sentenze ,con senso

    1. Trieste Libera Autore articolo

      Occorre prima di tutto capire che non tutti possono esporsi e soprattutto, che la questione di Trieste è una battaglia legale: le autorità italiane non possono mettere in prigione nessuno per queste azioni, farlo credere non aiuta, infatti Il Piccolo ha usato proprio la disinformazione per provare a fermarci, ma come è evidente siamo ancora qui.
      Il modo sicuro ed efficace per far valere i nostri diritti non consiste solo in azioni a livello locale, ma anche a livello internazionale e ci stiamo lavorando bene da diverso tempo.
      Tutti possono fare la loro parte, nei limite delle loro possibilità: chi vuole può aderire alla campagna di liberazione fiscale, altri magari possono inviare una donazione ogni tanto, l’importante è fare il possibile e non stare alla finestra.

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