I SINDACI DEL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE
17 AGOSTO 1949: ORDINE N. 172 DELL’A.M.G. F.T.T.
Alla fine della seconda guerra mondiale e con l’entrata in vigore del Trattato di Pace, il primo governo di Stato del neocostituito Territorio Libero di Trieste, il Governo Militare Alleato britannico-statunitense ebbe tra i primo compiti quello di ripristinare l’ordinamento democratico. Cosa non facile in una terra che per oltre vent’anni era stata sanguinosamente oppressa della dittatura fascista italiana.
Di questo ritorno alla democrazia fa parte l’Ordine n. 172 del 17 agosto 1949 (Gazzetta Ufficiale del G.M.A., vol. II n. 23.21 agosto 1949) che disciplina l’elezione e la nomina dei sindaci del Territorio Libero di Trieste. Prima di allora, erano il re d’Italia e Benito Mussolini a nominare i podestà.
Nel Territorio Libero di Trieste i sindaci prestano giuramento dinanzi al Presidente di Zona nella forma prevista dall’ordine n. 152, del 18 luglio 1949 (art. 1), giuramento che è del seguente tenore:
“Giuro che osserverò lealmente le leggi della Zona Britannico-Americana del Territorio Libero di Trieste e disimpegnerò le mie funzioni con l’unico scopo del pubblico bene”.
Il distintivo del Sindaci consiste d’una fascia di seta di colore azzurro che si cinge attorno alla vita. Alle due estremità della fascia è ricamato un emblema consistente d’uno scudo con l’alabarda bianca in campo rosso, sormontata da una corona in oro, e con la parte inferiore del perimetro orlata di foglie verdi di lauro e di quercia.
La dimensione di tale emblema deve essere proporzionata alla larghezza della fascia, nel cui mezzo ed in equidistanza dai due margini, occuperà i tre quarti della larghezza stessa.
A ciascuna estremità della fascia è applicata una frangia d’argento dello spessore di 2 millimetri e dell’altezza di 8 centimetri.
La distanza fra tale frangia e la parte inferiore dell’emblema deve uguagliare quella che intercorre fra il lato superiore dello stesso emblema e ciascuno dei due margini della fascia.
(Fonte: Gazzetta Ufficiale G.M.A., vol II, n. 20-21 luglio 1949).
Dopo la firma del Memorandum di Intesa di Londra riguardante il Territorio Libero di Trieste, entrato in vigore il 26 ottobre 1954, il compito di far rispettare le leggi vigenti dell’attuale Territorio Libero è stato assegnato al Governo italiano (non allo Stato italiano, essendo Trieste indipendente dal 15 settembre 1947), che ne esercita l’amministrazione civile provvisoria per conto dei governi di Stati Uniti e Regno Unito su mandato ONU.
Questi obblighi sono quindi vigenti anche nell’attuale amministrazione. Questo vuol dire che Trieste ha diritto alle proprie elezioni. L’allegato VI del Trattato di Pace prevede per il Territorio Libero il sistema proporzionale puro.
I rappresentanti eletti dovrebbero inoltre rispettare il loro mandato e non prestarsi alla simulazione di sovranità italiana della camorra nazionalista locale come invece succede fin da prima dell’insediamento del governo amministratore italiano; ne ho scritto QUI.
Sindaci con la fascia azzurra (ONU) sormontata dall’alabarda bianca su campo rosso. Così sarà il prossimo sindaco legittimo di Trieste che dovrà giurare fedeltà solo alla propria gente: i cittadini del Territorio Libero.
Un sindaco che potrà essere eletto solo dopo il ripristino della corretta amministrazione civile provvisoria del Territorio Libero di Trieste.
Non si può applicare un ordinamento legale violandolo.
Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante
#RichiestaDiCommissariamento dei #Comuni di #Trieste e #Muggia
https://blog.triestelibera.one/2017/06/11/no-election-day-richiesta-di-commissariamento-dei-comuni-di-trieste-e-di-muggia/
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