Trieste Libera

NELL’ESERCIZIO DEI NOSTRI DIRITTI

NELL’ESERCIZIO DEI NOSTRI DIRITTI: UNA TESTIMONIANZA SULLE RECENTI ELEZIONI-FARSA ITALIANE A TRIESTE

Nell'esercizio dei nostri diritti ovvero una testimonianza sulle recenti elezioni-farsa italiane a Trieste.

Trieste, 1 maggio 2018. – È terminata l’asfissiante e vomitevole esibizione delle elezioni italiane nel Territorio Libero di Trieste. Quattro mesi continuati di bombardamento della propaganda dei partiti e dei politici italiani. Forse anche per questo quasi il 60% dei triestini non ha votato: sono stufi del sistema politico italiano, che qui è pure illegale.

Perché Trieste è come la Svizzera. Solo perché il Canton Ticino ha abitanti di etnia italiana, non significa che la Repubblica Italiana possa legittimamente imporvi proprie elezioni.

A Trieste è potuto succedere grazie a “disattenzioni” internazionali, alla complicità interessata della classe politica locale, ma anche al silenzio dei triestini. Ecco, probabilmente nemmeno questo sarebbe successo in Svizzera.

Ma dal 2011 i cittadini del Territorio Libero hanno rotto il silenzio per riaffermare i loro diritti civili e fiscali, e l’astensione dal voto, nonché la denuncia delle elezioni italiane direttamente ai seggi, è parte fondamentale di quest’azione. Denunciare l’illegittimità delle elezioni italiane significa opporsi attivamente alla simulazione di sovranità garantita dalla camorra nazionalista triestina, che ha barattato i diritti dei triestini con la totale immunità per tutti i suoi affari sporchi, arricchendosi alle spalle del popolo che stavano tradendo.

Migliaia di cittadini che si riconoscono nell’azione di Trieste Libera denunciano le elezioni italiane dal 2013 e lo hanno fatto anche alle politiche del 4 marzo che alle regionali del 29 aprile. Entrambe tornate elettorali illegittime, perché convocate secondo leggi italiane in un territorio che non fa parte dell’Italia. Ormai lo sappiamo bene e lo stiamo facendo valere.

Le violazioni dei diritti dei triestini sono anche in conflitto con lo stesso ordinamento italiano, che riconosce l’indipendenza di Trieste dal 1947 ed il mandato di sub-amministrazione civile provvisoria affidato nel 1954 al Governo italiano dai Governi di Stati Uniti e Regno Unito per conto delle Nazioni Unite LINK.

O il Governo italiano ripristina la corretta amministrazione civile provvisoria dell’attuale Territorio Libero e del Porto Franco internazionale di Trieste, oppure verrà sostituito.

Anche quest’anno mi sono recato al seggio per esercitare i miei diritti presentando le dichiarazioni di astensione motivate, ed in entrambe le occasioni mi sono trovato ad essere controllato dalla Polizia italiana in quanto, suppongo, segnalato quale soggetto “sgradito”.

Il 4 marzo [2018] sono stato trattenuto per mezz’ora con intervento della DIGOS, la polizia politica italiana, in quanto ero stato fotografato davanti al seggio: probabilmente è un “privilegio” concesso solo ai politici italiani, mentre è assolutamente vietato per chi denuncia la farsa delle elezioni italiane nel Territorio Libero di Trieste.

E naturalmente è successo anche domenica 29 aprile in occasione delle elezioni regionali: avevo un poliziotto armato alle spalle mentre presentavo la mia legittima dichiarazione di non voto, ovvero denunciavo la truffa elettorale della Repubblica italiana a Trieste.

Situazione spiacevole e paradossale. Che non si dovrà ripetere più. Perché a Trieste noi cittadini del Territorio Libero abbiamo tutto il diritto di esercitare i nostri diritti e proteggerli da chi si muove contro la legalità calpestando le stesse leggi che sostiene di far rispettare.

Tratto dal blog di Roberto Giurastante “Ambiente e Legalità”

Nell'esercizio dei nostri diritti ovvero una testimonianza sulle recenti elezioni-farsa italiane a Trieste.

Sede del Movimento Trieste Libera in piazza della Borsa 7, sulla veranda la scritta “Mandiamoli a casa” e “No election day”. In piazza, un paio di gazebo elettorali.

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