Il Governo italiano tenta di eliminare metà Porto Franco internazionale di Trieste
Violazione dei trattati che hanno istituito il Free Territory ed il Free Port of Trieste
Articolo del 20 dicembre 2014.
Trieste-Roma, 20.12.2014. − Il governo italiano di centrosinistra, sommerso dai continui scandali di corruzione del Paese, ha fatto approvare al Senato nella seduta del 19 dicembre tre emendamenti alla legge di bilancio per realizzare una speculazione edilizia e immobiliare da 1,5 miliardi di euro che eliminerebbe metà del Porto Franco internazionale di Trieste violando i trattati internazionali che hanno costituito nel 1947 il Free Territory ed il Free Port of Trieste al servizio dei Paesi dell’Europa centrale ed orientale.
La speculazione perciò illegale è sostenuta da esponenti del Partito Democratico del premier Renzi ed è già stata denunciata dal 2010 alle autorità giudiziarie, anticorruzione ed antimafia per indizi concreti su interessi di riciclaggio della più potente organizzazione criminale italiana, la ‘ndrangheta.
Tra i sostenitori principali della speculazione illegale vi sono la vicesegretaria nazionale del PD Debora Serracchiani, che è presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, il sindaco PD di Trieste Roberto Cosolini, il deputato PD Ettore Rosato (già coinvolto dalla Guardia di Finanza nel caso Mamone) ed il senatore PD Francesco Russo, che ha presentato gli emendamenti di legge approvati il 19 dicembre.
I documenti del Senato confermano che l’approvazione è stata forzata dal Governo Renzi dopo che la Commissione bilancio aveva dichiarato gli emendamenti del senatore Russo inammissibili perché estranei alla legge finanziaria in discussione.
Le denunce anticorruzione ed antimafia sono state fatte dal direttore del periodico d’inchiesta La Voce di Trieste, Paolo G. Parovel, e dal presidente del Movimento Trieste Libera, Roberto Giurastante, che hanno subito per questo violente campagne di delegittimazione e minacce.
Il Movimento Trieste Libera annuncia azioni immediate, che saranno precisate a breve, per difendere il Porto Franco internazionale di Trieste sia in sede internazionale, sia con nuove denunce anticorruzione ed antimafia contro i responsabili politici ed istituzionali del tentativo di speculazione illegale.
[F.W.]
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