NUOVA ECCEZIONE SULLA GIURISDIZIONE ITALIANA NEL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE
Articolo del 19 dicembre 2014.
PROSSIMO PASSO: DISOBBEDIENZA CIVILE
L’atto depositato oggi da una cinquantina di iscritti del Movimento Trieste Libera al Tribunale di Trieste rappresenta un passo importante a difesa dei diritti di tutti i cittadini del Territorio Libero di Trieste.
Si tratta della nuova eccezione sulla giurisdizione consegnata a tutti gli uffici dell’autorità giudiziaria insediati nel Tribunale di Trieste. L’atto è anche in fase di trasmissione a tutte le rappresentanze delle autorità amministratrici italiane.
A partire dal Governo italiano. Dal 1954, il Governo italiano ha due ruoli. Uno è quello di Governo eletto dello Stato italiano. L’altro è quello di amministratore civile provvisorio dell’attuale Territorio Libero di Trieste.
La giurisdizione è uno dei suoi poteri. Dal 1947 al 1954, era il Governo Britannico-Statunitense ad esercitare la giurisdizione su Trieste. E dal 1954 amministrare Trieste è un dovere del Governo italiano.
Amministrazione non vuol dire sovranità.
Per questo motivo i cittadini di Trieste contestano l’assoggettamento alla giurisdizione dello Stato italiano. In quanto cittadini del Territorio Libero, hanno il diritto e devono essere soggetti alla giurisdizione del loro Stato. Ovvero il Territorio Libero di Trieste.
Semplicemente, gli atti compiuti in simulazione della sovranità italiana nei confronti di cittadini, istituzioni o imprese dell’attuale Territorio Libero sono nulli per difetto di giurisdizione.
I cittadini del Territorio Libero di Trieste che presentano la nuova eccezione si riservano inoltre, tramite Trieste Libera, oltre alla tutela agli organi della Nazioni Unite a ciò preposti (Consiglio di Sicurezza), di richiedere l’intervento alle potenze alleate firmatarie del Trattato di Pace e agli Stati membri ONU.
In caso di persecuzione delle autorità della Repubblica italiana nei loro confronti, i suddetti cittadini si riservano anche il diritto di richiedere asilo politico.
Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante