Trieste Libera

LA LEGALITÀ NON È UN COMPROMESSO

Trieste Libera: la legalità non è un compromesso.

Articolo del 21 maggio 2014.

TRIESTE LIBERA: LA LEGALITÀ NON È UN COMPROMESSO

Trieste, 21 Maggio 2014. – Quest’anno a Trieste si svolgono le elezioni Comunali  (a Repentabor, Dolina e Sgnonico – Zgonik) e quelle Europee. Non solo: a seguito di un “referendum” per l’indipendenza invocato dai secessionisti nel Veneto, i rappresentanti del Movimento Trieste Libera ricevono molte domande sul ruolo politico dell’organizzazione.

1) Sul separatismo:

Trieste Libera non è un gruppo separatista. I sostenitori dell’indipendenza del Free Territory of Trieste – Territorio Libero di Trieste non sono separatisti o indipendentisti. Il Territorio Libero è già uno Stato indipendente ed è riconosciuto come tale in base a Trattati internazionali, leggi nazionali e Risoluzioni dell’ONU vigenti. Per ulteriori dettagli, consigliamo questa breve sintesi: LINK.

Le leggi in vigore non necessitano di un “referendum” per essere rispettate.

Anche l’Italia riconosce l’indipendenza di Trieste. Il riconoscimento, avvenuto in base allo stesso Trattato (art. 21), è riconfermato da leggi nazionali che ratificano, eseguono e recepiscono il Trattato di Pace. Non potrebbe essere altrimenti: nel 1943 l’Italia si è arresa senza condizioni alle Potenze Alleate e Associate dopo aver scatenato, a fianco della Germania nazista, la Seconda Guerra Mondiale.

L’Art. 21 del Trattato di Pace pone una sola condizione per l’indipendenza di Trieste: l’entrata in vigore del Trattato medesimo. Il Trattato è entrato in vigore il 15 settembre  1947. In questa data, il primo Governo Britannico-Statunitense del Free Territory ha dichiarato la nascita del nuovo Stato europeo indipendente.

Trieste è uno Stato sotto la diretta protezione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Risoluzione S/RES/16 del  1947: LINK). Questo documento riconosce non solo l’indipendenza del Free Territory of Trieste, ma anche lo status speciale del suo Porto Franco internazionale.

Questi strumenti di legge sono stati tutti confermati nel 1954. Nel 1954 i Governo di Stati Uniti e Regno Unito hanno ha sub-affidato al Governo Italiano (non allo Stato italiano) l’amministrazione civile provvisoria dell’attuale Territorio Libero di Trieste.

Amministrazione non vuol dire sovranità.

Si tratta di un mandato di amministrazione fiduciaria speciale, il “Memorandum d’Intesa di Londra riguardante il Territorio Libero di Trieste“. Nell’ambito di tale sub-mandato, il Governo italiano ha riconosciuto e confermato le leggi di Stato del Territorio Libero amministrato.

2) Sulle elezioni italiane:

Trieste Libera non è un partito politico, non partecipa ad elezioni, che siano locali, politiche oppure europee, non sostiene alcun candidato, partito politico o ideologia.

Il rifiuto di partecipare alle elezioni italiane ha basi legali solide e concrete.

L’Italia non ha sovranità su Trieste. Trieste è uno Stato. Per questo i suoi cittadini hanno il diritto di votare propri rappresentanti secondo le proprie leggi.

Nel 1954 il Governo italiano si è impegnato ad amministrare Trieste in continuità con il precedente Governo Britannico-Statunitense.

Durante l’amministrazione Britannico-Statunitense, a Trieste si svolgevano regolari elezioni del Territorio Libero. La Repubblica italiana dal canto proprio rispettava l’indipendenza del Territorio Libero e la confermava anche nelle proprie leggi elettorali.

Dopo l’inizio dell’amministrazione del Governo italiano tuttavia, approfittando delle tensioni della Guerra Fredda e della crisi dissolutiva della Jugoslavia, i funzionari italiani hanno iniziato a simulare anacronisticamente la cessata sovranità italiana.

Per questo attualmente Trieste è sottoposta alle enormi tasse dello Stato italiano, mentre i cittadini sono privati dei loro diritti politici ed elettorali. Non solo. La simulazione di sovranità italiana priva sia i triestini che i cittadini degli alti Stati di enormi opportunità economiche e di lavoro. Si tratta in particolare dei diritti garantiti dalla corretta gestione del Porto Franco internazionale del Free Territory.

Nel 2013 Trieste Libera ha consolidato le violazioni in corso con un primo Atto di reclamo e masa in mora.

Una delle violazioni denunciate nell’atto  è proprio la convocazione illegittima di elezioni italiane nel Territorio Libero amministrato. Nessuno Stato non può estendere le proprie elezioni al di fuori del territorio nazionale.

Dal 2013, Trieste Libera promuove la protesta civile “NO ELECTION DAY“.

Nel 2013, centinaia di cittadini hanno aderito alla campagna di Trieste Libera per denunciare ai seggi le elezioni italiane a Trieste.

È importante considerare che la convocazione di elezioni italiane a Trieste viola simultaneamente le leggi del Territorio Libero e quelle italiane.

Lo stesso anno, 57 triestini hanno chiesto l’annullamento elezioni regionali al TAR FVG (Tribunale Amministrativo Regionale per il Friuli Venezia Giulia). L’azione legale è stata respinta e le autorità italiane locali hanno tentato di intimidire i ricorrenti con una sentenza fortemente politica. Ma nessun tentativo di intimidazione può fermare le azioni legalitarie Trieste Libera.

Chiedere rispetto per la legge non è un crimine. Violare la legge lo è.

Trieste Libera biasima i politici locali che fingono di essere suoi affiliati o si dichiarano “indipendentisti” per raccogliere voti nelle elezioni italiane.

La battaglia di Trieste Libera è, prima di tutto, un impegno per la legalità. Siamo in prima linea per i diritti dei cittadini, delle imprese e dei residenti del Free Territory of Trieste.

Il rispetto della legge è obbligatorio, non dipende dall’esito delle tornate elettorali ed affermare il contrario è semplicemente falso. Le elezioni convocate dall’Italia, uno Stato estero, nel Free Territory of Trieste sono illegali. È impossibile rispettare la legge violandola.

Nel 2014 la campagna NO ELECTION DAY ha preso anche la forma di un reclamo europeo (LINK). Trieste non ha sottoscritto accordi con la UE e non lo ha fatto nemmeno il Governo italiano amministratore per suo conto. Dunque anche le elezioni europee sono incompatibili con lo status di Trieste.

Trieste Libera segue la via della legalità assoluta.

Sarebbe inutile aspettarsi il totale rispetto della legge attraverso un compromesso politico con le stesse autorità che negano e violano da decenni i diritti del Territorio Libero.

La legge è semplice. Rispettarla solo in parte corrisponde a violarla.

Il Movimento Trieste Libera lavora per ripristinare la legalità nell’attuale Territorio Libero di Trieste con azioni legali e rivolgendosi ai garanti internazionali. Questo è il solo modo per ottenere uno Stato degno di questo nome, uno Stato che ci rappresenta davvero, uno Stato di cui essere fieri. Uno Stato di legalità.

L'attuale TLT

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