CENTINAIA DI TRIESTINI SFILANO NELLA CAPITALE AUSTRIACA CHIEDENDO LA FINE DEGLI ABUSI DELL’AMMINISTRAZIONE ITALIANA SU TRIESTE.
Erano in tanti, partiti all’alba per riallacciare lo storico e mai dimenticato legame tra Vienna, capitale dell’Austria e Trieste, capitale del Territorio Libero.
Almeno trecento manifestanti: non era mai successo.
La manifestazione è stata organizzata da Trieste Libera e segue la messa in mora al Governo italiano. L’atto riguarda la violazione del Memorandum d’Intesa relativo al Territorio Libero di Trieste del 1954 (anche noto come Memorandum di Londra), la base dell’amministrazione civile provvisoria del Governo italiano su Trieste.
Amministrazione non vuol dire sovranità. Significa rispetto per le leggi di Trieste e per la sua indipendenza, stabilita con il Trattato di Pace con l’Italia del 1947.
Mandato che tuttavia il Governo italiano ha lungamente disatteso, tollerando la “simulazione” di sovranità italiana su Trieste e sul suo Porto Franco Internazionale.
Che significa, ad esempio, che i triestini e le loro imprese, comprese quelle portuali, sono assoggettati alle enormi tasse italiane. In violazione sia delle leggi italiane che del diritto internazionale.
Trieste reclama ora i suoi diritti cancellati. E chiama la sua “Madre naturale”, l’Austria, per ottenerne il rispetto.
Sei secoli di storia riemergono prepotentemente dall’oblio dopo una feroce repressione nazionalistica.
Trieste NON È ITALIA. È MITTELEUROPA.
Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante
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