Trieste, 20 gennaio 2016. – Il Movimento Trieste Libera, che difende lo status ed i diritti del Free Territory of Trieste e del suo Porto Franco internazionale, ha diffidato e denunciato alla magistratura il Commissario del Governo italiano a Trieste ed altri funzionari e politici per quella che l’atto, datato 19 gennaio, definisce «una colossale truffa internazionale» e «uno degli scandali maggiori e sinora meglio coperti del sistema di corruzione politico-istituzionale che devasta la Repubblica Italiana».
Tra i politici locali coinvolti vi sono anche la presidente regionale e vice di Renzi nel PD, Debora Serracchiani, ed il sindaco PD Roberto Cosolini.
L’oggetto della diffida e denuncia (v. allegato) è il tentativo, da parte di «ambienti politico-speculativi italiani» di portare a termine una complessa ed annosa operazione per eliminare il settore Nord (detto anche “vecchio”) del Porto Franco internazionale, per consentirvi «speculazioni immobiliari ed edilizie illecite da 1,5 miliardi di euro» e per favorire il dirottamento da Trieste su porti della penisola italiana dei nuovi enormi traffici attesi per l’avvenuto raddoppio del Canale di Suez e dallo sviluppo degli assi di traffico baltico-adriatico e transiberiano via Vienna-Bratislava.
Secondo la diffida-denuncia l’operazione sarebbe bloccata dalle opposizioni di Trieste Libera e della neocostituita International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste (I.P.R. F.T.T.), ma politici e speculatori starebbero esercitando pressioni sull’attuale Commissario del Governo, Francesca Adelaide Garufi, per indurla ad emettere negli ultimi giorni prima del pensionamento a fine gennaio alcuni decreti, definiti “illegittimi”, che avvierebbero la sdemanializzazione, l’urbanizzazione e la vendita dell’area ora vincolata a porto franco.
L’operazione violerebbe perciò sia il diritto internazionale che l’ordinamento italiano.
Ufficio Stampa del Movimento Trieste Libera