Porto Franco “vecchio”: Trieste Libera sfida Serracchiani, Cosolini, Russo e Rosato al dibattito pubblico.
Trieste, 23 marzo 2016. − Lunedì 21 marzo il Movimento Trieste Libera ha pubblicato in lancio stampa internazionale il documento con cui il presidente ed il responsabile esteri del Movimento hanno chiesto l’iscrizione ex lege della proprietà delle aree del Porto Franco Nord (detto “vecchio”) al Porto Franco internazionale del Free Territory of Trieste, in esecuzione del Trattato di Pace con l’Italia del 10 febbraio 1947 e dei diritti specifici di tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite.
Trieste Libera si oppone ai tentativi di politici italiani del PD che tentano di utilizzare per speculazioni edilizie e immobiliari urbane quell’area portuale, violandone il vincolo di legge alla proprietà ed all’uso del Porto Franco internazionale stabilito dall’Allegato VIII del Trattato di Pace e dall’art. 5 del Memorandum d’intesa di Londra del 5 ottobre 1954, che ha affidato al Governo italiano l’amministrazione civile provvisoria dell’attuale Free Territory of Trieste.
Ambedue gli strumenti giuridici sono in vigore (cfr.: US Department of State, Treaties in force, 2013; UN document S/2015/809), e fanno parte anche dell’ordinamento italiano, nel quale costituiscono obblighi internazionali prevalenti sulla legislazione interna (artt. 10 primo comma e 117 primo comma Cost.).
L’iscrizione della proprietà dell’area al porto franco internazionale è perciò un obbligo di legge primario ed assoluto, che come tale deve precedere anche le richieste di modificazione successiva dei vincoli, e queste non possono eludere i diritti degli altri Stati.
I responsabili principali del tentativo di urbanizzazione perciò illegittima dell’area sono quattro influenti “gerarchi” del PD, che stanno tentando di nascondere il problema con campagne disinformative e propagande elettorali: la presidente regionale Debora Serracchiani, vicesegretaria nazionale del partito e braccio destro del premier Renzi, il sindaco di Trieste Roberto Cosolini (che ricandida a giugno), il capogruppo alla Camera Ettore Rosato ed il senatore Francesco Russo.
Trieste Libera ritiene invece che il problema non debba venire nascosto, perché la sorte del Porto Franco Nord sarà, da qualsiasi punto di vista, cruciale per l’economia di Trieste e degli altri Stati coinvolti.
Il presidente ed il responsabile esteri del Movimento, Roberto Giurastante e Paolo G. Parovel, sfidano perciò Serracchiani, Cosolini, Rosato e Russo al dibattito pubblico immediato sul problema, in qualsiasi sede (televisione, sala, piazza) e li invitano a farsi assistere da giuristi competenti.
Ufficio Stampa del Movimento Trieste Libera