Trieste Libera

GLI OBBLIGHI DELL’ITALIA VERSO IL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE

GLI OBBLIGHI DELL'ITALIA VERSO IL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE

Che il Territorio Libero di Trieste esista è stato recentemente confermato da un importante documento del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Si tratta dell’atto S/2015/809 del 23 ottobre 2015 con analisi del Segretariato Generale sulla crisi Palestinese e sulle misure di difesa che le Nazioni Unite potrebbero adottare sulla base di regimi di tutela speciale di determinati territori.

Tra questi è stato riportato il caso dell’amministrazione provvisoria del Free Territory of Trieste – Territorio Libero di Trieste tuttora in corso. Gli strumenti di diritto internazionale che riconoscono il Territorio Libero di Trieste sono il Trattato di Pace con l’Italia del 10 febbraio 1947, il Memorandum d’Intesa di Londra del 5 ottobre 1954, la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza 16 del 10 gennaio 1947.

L’ambiguo Trattato di Osimo del 1975, spesso usato dall’Italia per cercare di affermare la propria sovranità sull’ex Zona A del Territorio Libero di Trieste, non ha invece per le Nazioni Unite  alcun valore per determinare variazioni del Trattato di Pace in merito allo status giuridico del Territorio Libero di Trieste. Si tratta infatti di un accordo bilaterale tra Italia ed ex Jugoslavia per la sistemazione del proprio confine e che non poteva andare a modificare quello del Territorio Libero di Trieste su cui i due Stati non avevano alcun potere. Lo conferma anche il Dipartimento di Stato USA.

E che questo accordo bilaterale non potesse mettere in discussione lo status giuridico del Territorio Libero di Trieste doveva essere ben chiaro anche all’Italia. Anche nelle proprie leggi finanziarie successive alla ratifica del Trattato di Osimo (avvenuta nel 1977) lo Stato italiano ha continuato infatti ad inserire i fondi destinati al Governo per gli adempimenti previsti dall’amministrazione provvisoria del Territorio Libero di Trieste.

Se ne trovano tracce nei vari bilanci e con certezza fino a metà degli anni ’80. Si trattava di obblighi, come leggiamo dal capitolo di spesa alla voce “Territorio Libero di Trieste”, derivanti dall’attuazione del regime di amministrazione provvisorio.

Riportiamo integralmente quanto inserito nella Partita n. 5 punto 14 del Rendiconto Generale dello Stato Italiano per l’esercizio finanziario del 1982:

 “Territorio Libero di Trieste – Finanziamenti effettuati in dipendenza dell’articolo 11 dell’allegato VII al Trattato di Pace firmato a Parigi il 10 febbraio 1947, reso esecutivo col decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 28 novembre 1947, n. 1430, ratificato con legge 25 novembre 1952, n. 3054”.

Importo assegnato: 85 miliardi di lire.

“Territorio Libero di Trieste - Finanziamenti effettuati in dipendenza dell’articolo 11 dell’allegato VII al Trattato di Pace firmato a Parigi il 10 febbraio 1947, reso esecutivo col decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 28 novembre 1947, n. 1430, ratificato con legge 25 novembre 1952, n. 3054”.   Importo assegnato: 85 miliardi di lire.

L’Allegato VII del Trattato di Pace è lo strumento per il regime provvisorio del Territorio Libero di Trieste, e all’articolo 11 stabilisce:

“Fino a quando sia stabilito un regime monetario separato per il Territorio Libero, la lira italiana continuerà ad essere la moneta legale nel Territorio Libero.

Il Governo Italiano fornirà al Territorio Libero i mezzi di cambio estero e gli strumenti monetari ad esso necessari a condizioni che non saranno meno favorevoli di quelle applicate in Italia.

L’Italia ed il Territorio Libero concluderanno un accordo per rendere effettive le disposizioni sopra indicate e per fissare ogni regolamento che si renda necessario tra i due Governi”.

Quindi nel 1982 (ma come detto anche negli anni successivi), e a sette anni dal Trattato di Osimo la Repubblica Italiana, riconosceva senza dubbio alcuno l’esistenza del Territorio Libero di Trieste in amministrazione provvisoria al Governo Italiano. Tale  situazione di diritto non è poi stata minimamente modificata da alcun accordo o trattato internazionale successivi. Come confermato dalle Nazioni Unite il 23 ottobre 2015 con il documento S/2015/809.

Rimane ora da capire se i fondi destinati all’amministrazione provvisoria del Territorio Libero di Trieste e assegnati al Commissario di Governo siano stati effettivamente utilizzati e se per le finalità previste dal Trattato di Pace.

E, ultimo ma non ultimo, come è possibile che ancora oggi ed  ormai in conclamata vìolazione delle stesse leggi dello Stato Italiano, i pubblici ufficiali italiani in servizio a Trieste continuino a negare la validità del Trattato di Pace, l’inesistenza del Territorio Libero di Trieste e perseguitino i triestini che si appellano allo stato di diritto. Atti  eversivi contro l’ordinamento mondiale e contro quello della Repubblica Italiana?

Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastane

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