COME CHIARIRE LE MOLTE CONFUSIONI CREATE SULLA VERA BATTAGLIA CIVILE PER IL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE
A seguito dei successi crescenti del Movimento Trieste Libera gli avversari hanno scatenato da metà aprile [2014] su internet e sulla stampa quotidiana locale una violenta campagna organizzata di propaganda e disinformazione per delegittimarne la leadership, dividerlo e generare nell’opinione pubblica confusione e sfiducia.
Il Movimento Trieste Libera ha resistito benissimo agli attacchi e prosegue compatto nella sua azione internazionale e locale, con nuovi sviluppi imminenti ad ambedue i livelli. I pochi dissidenti si son dovuti costituire un’organizzazione nuova (col nome strano di “Territorio Libero al cubo”) ma continuano a seminare confusione sui media assieme ad altri personaggi particolari, vecchi e nuovi.
Il risultato principale delle confusioni così create apposta è che i moltissimi cittadini che vogliono tutti i diritti economici e politici del Territorio Libero e del Porto Franco internazionale non riescono più a capire quali organizzazioni siano affidabili per ottenerli, e quali no, anche perché vengono messe continuamente in circolazione disinformazioni d’ogni genere.
Ma in realtà per comprendere la situazione e fare scelte responsabili basta aver chiaro di cosa si sta veramente parlando.
Il Territorio Libero di Trieste è un piccolo Stato sovrano costituito nel 1947 in funzione del suo Porto Franco internazionale sotto protezione diretta del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Dal 1954 i Governi di Stati Uniti e Regno Unito ne hanno sub-affidato all’amministrazione civile provvisoria al Governo italiano – e non dello Stato italiano – con un mandato di amministrazione fiduciaria speciale.
Il problema è che il Governo italiano ha approfittato dei ricatti della “guerra fredda” (finita da tempo) per violare il mandato trattando e tassando Trieste e il Porto Franco internazionale come parti dello Stato italiano. In questo modo inganna e danneggia gravemente sia noi Triestini che la Comunità internazionale. E nel disastro della crisi globale noi Triestini possiamo ormai sopravvivere solo se recuperiamo rapidamente tutti i nostri diritti economici e politici speciali di Territorio Libero e di Porto Franco internazionale.
Ottenerli non è però una qualsiasi battaglia politica locale o italiana che chiunque può portare avanti con i mezzi usuali. È invece un’azione politico-diplomatica internazionale delicata e complessa, che richiede competenze e capacità adeguate, e non va mai messa in seconda linea.
Per gli scopi del Territorio Libero di Trieste, infatti, le manifestazioni e le altre attività politiche ordinarie sono utili ed hanno senso soltanto se e per quanto confermano l’appoggio di parte significativa della popolazione all’azione internazionale. Senza la quale sfogano soltanto le energie della gente a vuoto sotto sigle velleitarie, e di fatto vuote.
La verità è infatti che sinora soltanto il Movimento Trieste Libera ha uno staff competente ed una linea adeguata per svolgere l’azione politico-diplomatica internazionale, formalizzando una serie coerente di atti e documenti giuridici completi, depositati ad iniziare dall’ «Atto di reclamo e messa in mora» (LINK) notificato nel giugno 2013 alle Autorità italiane, alle Nazioni Unite e ad altri Paesi causandone i primi interessamenti diplomatici ufficiosi.
Si è proseguito col deposito delle prime 15mila firme per la nomina del Governatore, poi dell’Ultimatum a Roma sul Porto franco con richiesta all’ONU di un Garante per i nostri diritti, e si prosegue depositando altri atti e documenti formali collegati, il tutto con esiti anche imminenti e per ora riservati. Informando contemporaneamente i cittadini ed organizzandone la protesta contro gli abusi.
Soltanto lo staff competente di Trieste Libera ha saputo inoltre provocare ed ottenere dai giudici italiani una serie di provvedimenti eterogenei e contraddittori sul Territorio Libero che erano indispensabili per avviare le cause internazionali.
Per questo motivo Trieste Libera, piaccia o no, è ad oggi l’unico strumento concreto e preparato per ottenere la piena realizzazione dei diritti del Territorio Libero di Trieste. E tentare, com’è stato fatto, di occupare questo strumento prezioso con persone inadeguate, o di delegittimarlo, bloccarlo o danneggiarlo per interessi od azioni secondari, quali che siano, significa agire, consapevolmente o meno, contro la stessa sopravvivenza economica e morale di Trieste.
È nella consapevolezza storica ed attuale di questa responsabilità che il Movimento Trieste Libera prosegue sulla propria via maestra dell’azione internazionale per i diritti della comunità triestina, in tutte le sue componenti ed origini, pronto a resistere ad ogni genere di attacchi materiali e morali da parti ostili o semplicemente irresponsabili.
Speriamo che questa verità così semplice ed evidente venga compresa, e prima possibile, da tutti coloro per i quali stiamo combattendo civilmente nella legalità l’unica vera battaglia per Trieste.