Trieste Libera

AL PARLAMENTO EUROPEO IL CASO EQUITALIA A TRIESTE

AL PARLAMENTO EUROPEO IL CASO EQUITALIA A TRIESTE

Il 12 gennaio 2012 il Segretario Generale della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo ha ricevuto la mia petizione sul caso Equitalia a Trieste.

La Equitalia SpA è la società pubblica (51% Agenzia delle Entrate e 49% INPS) italiana incaricata della riscossione nazionale dei tributi  e agisce in questa veste anche a Trieste, dove mantiene una propria sede.

Ho contestato la richiesta di pagamento emessa per conto del Giudice di Pace di Trieste, relativa al recupero di spese processuali per una condanna per reato di opinione nei miei confronti decisa dallo stesso giudice di pace. Si veda anche il post precedente “No Equitalia a Trieste: 8 marzo udienza al giudice di pace”.

In base al Trattato di Pace del 1947 Trieste è infatti riconosciuta come “Territorio Libero ovvero uno Stato indipendente, come tale non soggetto a sovranità italiana (art.21) ed esentato dal pagamento del debito pubblico dello Stato Italiano (Allegato X) che qui non può, in quanto Stato terzo, imporre le proprie leggi.

L’adesione dell’Italia alla Comunità Europea ha come conseguenza che gli obblighi del Trattato di Parigi relativi al Free Territory of Trieste e al suo Porto Franco internazionale riguardino direttamente l’Unione Europea che in base all’art. 21 del Trattato UE ha l’obbligo di rispettare il diritto internazionale, vincolando in tal senso gli Stati membri.

Ho richiesto quindi al Parlamento Europeo di intervenire ai sensi dell’art. 21 comma 1 del Trattato UE per ripristinare la legalità internazionale violata dall’Italia, Stato membro dell’Unione Europea, nella provincia di Trieste – Territorio Libero di Trieste, evidenziando che i comportamenti messi in essere dalle autorità italiane costituiscono in base all’art. 7 del Trattato UE grave violazione dei valori di cui all’articolo 2.

Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante

Aggiornamento: la petizione di Roberto Giurastante, presentata tramite l’associazione ambientalista Greenaction Transnational è pubblicata dalla Commissione Petizioni: QUI

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