Territorio Libero: le minacce, bugie e cialtronate dei falsi indipendentisti.
Articolo del 20 ottobre 2014.
Ogni pazienza ha un limite, e quando l’aggressività altrui raggiunge raggiunge e supera i livelli di guardia occorre difendere con chiarezza e fermezza la verità ed il buon diritto, prima ancora che se stessi.
Da metà aprile un gruppetto di personaggi variamente compromessi, in buona parte provenienti dalla destra nazionalista e ben sostenuti dagli ambienti e media italiani che ne gonfiano i numeri, hanno organizzato con una valanga di bugìe ed inganni un golpe interno a Trieste Libera per paralizzare l’azione legale ed internazionale di successo del Movimento, alla quale Roma non ha argomenti per rispondere.
L’opinione pubblica ne è rimasta disorientata, ma Trieste Libera ha resisto benissimo. E allora i golpisti falliti hanno organizzato in via Roma [poi Crispi] un movimento d’imitazione grossolana e basso livello per continuare dall’esterno a diffamarci ed a confondere le idee della gente.
L’hanno chiamato grottescamente “Territorio Libero al cubo” e fanno credere, in rete e col favore ruffiano della stampa italiana e slovena locale, che i loro circa 200 associati siano migliaia, che Trieste Libera non conti e non faccia più nulla, che sta chiusa in un bunker, e così via.
Tutte affermazioni false, per fortuna.
Ma quei falsi indipendentisti ed i media italiani insistono a usarle nel tentativo di “prendere per il cubo” tutti gli ingenui che ci cascano.
E con l’avvicinarsi delle celebrazioni nazionaliste italiane ufficiali del 26 ottobre, anniversario ipocrita della falsa “redenzione” del 1954, gli agenti provocatori che dirigono queste operazioni sporche sono entrati letteralmente in frenesia operativa.
Così hanno appena causato, con mezzi da accertare, la defezione di altri membri evidentemente deboli del consiglio direttivo del Movimento, alcuni dei quali si sono buttati subito ad attaccarlo a tradimento in rete con bugìe, offese e diffamazioni sempre più violente e simili a quelle dei transfughi del “cubo”.
E questi ne hanno approfittato per rilanciare in rete e sui media una campagna di diffamazione di violenza ancor più estrema, che punta direttamente a seminare odio e disprezzo, e ad aizzare aggressività contro il Presidente Roberto Giurastante, notissimo combattente anticorruzione ed antimafia, e contro di me come analista politico-giuridico e come giornalista.
Il motivo è elementare, e sempre lo stesso: per concretare veramente il Territorio Libero non bastano agitazioni di piazza e discorsi d’osteria, ma occorre un’azione politico-diplomatica seria, competente e misurata, le persone che hanno sinora dimostrato la capacità ed il coraggio di farla sono solo queste due, e gli interessi italiani avversari tentano di eliminarle facendolo sembrare un regolamento di conti interno.
Seminano odio per aizzare violenza
A questo scopo nelle loro propagande in rete ed a stampa, che appaiono ben orchestrate da esperti e sono appoggiate dal quotidiano locale, i “cubisti” violenti al servizio degli interessi italiani rovesciano paradossalmente la realtà rappresentando noi come dementi, bugiardi, nemici maligni, “serpi”, esseri indegni e traditori del Territorio Libero pagati e manovrati da chissà chi, e ripetono che dobbiamo essere perciò “eliminati”, sterminati”, “crocefissi” e simili, accompagnando questi concetti con caricature degradanti, immagini di mitragliette ed altre armi.
Tentano insomma di aizzare contro Giurastante e me dei soggetti suggestionabili con un vero e proprio linciaggio mediatico organizzato, che ha caratteristiche di violenza anomale e mai viste prima a Trieste neanche contro criminali abietti, e tantomeno contro i tantissimi politici corrotti, mentre gli organi giudiziari e di polizia italiani reagiscono alle nostre denunce con sottovalutazioni e lentezze sorprendenti.
Intensità, livelli e impunità di questo aizzamento pubblico organizzato hanno allertato anche alcuni osservatori ed analisti delle cose di quest’area, che ne danno riservatamente una diagnosi allarmata facendo osservare che l’aggressione fisica non è mai difficile da organizzare suggestionando o pagando qualche disgraziato.
Tantopiù che le minacce provengono da un ambiente che associa agenti italiani a pregiudicati e soggetti compromessi in contatti nell’area (Trieste, Slovenia, Croazia) con personaggi del traffico di droga, dei riciclaggi, degli addestramenti armati. Che sembrano avere anch’essi impunità speciali, e non ci hanno mai perdonato di averli scoperti e denunciati pubblicamente.
Ed è comunque certo che chiunque riuscisse a toglierci concretamente di mezzo si prenderebbe non poche ricompense dagli ambienti italiani, legali e illegali, che hanno interesse a paralizzare l’azione internazionale seria per il Territorio Libero di Trieste.
Una valanga di menzogne calunniose
Nel frattempo i “cubisti” tentano anche di demolire la nostra azione internazionale per far credere che sia fasulla ed inutile con una valanga di menzogne calunniose, chiacchiere e pettegolezzi, appoggiandosi anche ai consiglieri dimessi più recenti.
Raccontano in rete agli ignari che la nostra conferenza stampa di Vienna del 9 settembre sarebbe stata solo una risibile chiacchierata al caffè, il nostro incontro coi Sudtirolesi una baggianata, e via discorrendo.
A queste propagande ingannevoli da politicanti italiani basta rispondere invitando ogni persona interessata a farsi un’opinione personale fondata leggendo e valutando direttamente le nostre note stampa ed i nostri documenti principali in rete a questi LINK.
Quelli del “cubo” tentano di diffamarci anche raccontando che le nostre iniziative legali per il risarcimento del servizio militare e le cause internazionali sarebbero infondate secondo il parere di avvocati loro amici.
Un’altra sciocchezza, da cui risulta bene evidente che questi fuorusciti stanno tentando di paralizzare tutte le azioni concrete per il Territorio Libero più imbarazzanti per il sistema italiano.
Una nuova serie di vanterie cialtrone
Ma oltre a tentar di screditare noi, i calunniatori “del cubo” stanno diffondendo anche una serie vanterie cialtrone sulle azioni internazionali che farebbero loro, dediti invece ad attività di infimo livello.
Mentre infatti il Movimento Trieste Libera (con 2800 tesserati) ha continuato a sviluppare con competenza giuridica l’azione internazionale, dalla messa in mora del Governo italiano di fronte alla Comunità internazionale alla presentazione a Vienna della diffida sul Porto Franco e ad altri atti in fondamentali in preparazione, i “cubisti” hanno organizzato una partita di calcetto fra Zona A ed ex Zona B, una “motosventolata”, poi un magro corteo, hanno diffuso una prova falsa sulla persistenza dell’ex Zona B, ed hanno propagandato come alta diplomazia un’escursione a Londra da “muloni” in gita scolastica.
La gita a Londra e la finta NGO
La gita passata per azione diplomatica ha raccolto 45 persone (spacciate alla stampa per 150) ad abboffarsi in un pub, a distribuire volantini in Trafalgar square cantando “viva là e po bon”, consegnare un volantino all’ambasciata italiana, farsi rifiutare da quella russa e cantare davanti a quella americana “e quando che a Trieste xe rivadi i americani iera gobi anche i cani”, confidando che “tanto no i capissi”.
Da vergognarsi, insomma che costoro abbiano preteso di rappresentare nel centro di Londra in questo modo Trieste e l’indipendentismo triestino della tradizione, della cultura e dei sacrifici dei Cergoly, Cusin, Giampiccoli, e dei tanti altri cittadini ed attivisti triestini seri, capaci e coraggiosi dagli anni ’50 ad oggi.
Per quell’uscita londinese hanno utilizzato anche la sedicente “Triest NGO”, in realtà una società commerciale ordinaria di diritto britannico, della quale si sono impadroniti in quattro (uno dei quali pregiudicato e sotto processo per truffe) coltivando contatti equivoci ed appropriandosi di quasi 15.000 euro versati per un’expertise il diritto internazionale commissionata dal Movimento Trieste Libera, che tentano invece avere ed utilizzare loro (se insistono, finiranno indagati anche a Londra).
Una conferenza stampa incredibile
I capi di bella compagnia hanno pensato anche di organizzarsi in conferenza stampa il 17 ottobre per spacciare come importanti azioni internazionali quelli che sono invece loro altri imbrogli ed iniziative sbracate e controproducenti.
Ma stavolta la loro miscela balorda abituale di irresponsabilità ed ignoranza politiche sostenuta da ambienti italiani rischia di aggiungere al semplice grottesco la creazione di turbative internazionali inutili quanto dannose per il Territorio Libero e per la stabilità dell’area ex-jugoslava.
Lo si è appreso da una sintesi sgrammaticata della loro conferenza stampa sulla pagina facebook da 12mila contatti che hanno rubato da maggio al Movimento Trieste Libera, reintestandola (dopo nostra denuncia) al loro movimento-imbroglio “al cubo”.
Tensioni internazionali dannose
I “cubisti” vi affermano di avere preso contatti col senatore indipendentista basco Urko Aiartza, con un «braccio destro» (Lawrence Webb) di Nigel Farage nel partito inglese estremista di destra UKIP e con europarlamentari “indipendentisti”, perché sollevino a livello internazionale e nel Parlamento britannico la questione del Territorio Libero includendovi l’ex “Zona B” per contestarla alla Slovenia e alla Croazia.
Ma questo significherebbe affossare la vera questione del Territorio Libero, che riguarda Trieste e il Porto Franco, appoggiando alle destre nazionaliste per creare nuove tensioni internazionali assurde. Il tutto a favore non di Trieste, ma del vecchio nazionalismo italiano di confine e delle solite politiche di Roma.
Quelli del “cubo” affermano pure che utilizzeranno importanti documenti sulla cittadinanza della “Zona B”. Ma si tratta di una loro truffa spudorata e già scoperta: spacciano per prova di cittadinanza attuale la copia conforme, perciò timbrata oggi dalle autorità slovene, di un certificato del 1954.
La fiera del grottesco
Ma la loro fiera del grottesco internazionale si è spinta pure a raccontare che a Londra tramite “contatti all’interno di Buckingam Palace” avrebbero consegnato “doni e una missiva” alla Regina Elisabetta e “per conoscenza” al premier David Cameron, e documenti sul Territorio Libero alle ambasciate russa e statunitense di Londra, ottenendo dai russi pure confidenze diplomatiche. Mentre la loro gita londinese si è svolta nel ridicolo assoluto che abbiamo descritto.
Affermano poi che sarà aperto contro l’Italia un “procedimento d’infrazione”, dunque si suppone in sede UE, per la mancata attuazione degli articoli da 1 a 20 dell’Allegato VIII al Trattato di pace de 1947. Ma l’UE non ha competenza in materia. Preannunciano anche loro petizioni popolati, e si vantano di avere seguito in tutto questo le indicazioni di loro asseriti “contatti” con uffici dell’ONU.
Infine dichiarano nello stile dei politici italiani, cioè senza avere il coraggio civile di nominarci, che dei “personaggi” (noi del Movimento Trieste Libera) “screditati” e addirittura “legati ai più antiprogressisti ambienti italiani”, “lavorano assiduamente” per sabotare il loro lavoro.
Dunque, è la conclusione minacciosa degli indipendentisti “al cubo” di via Roma [Crispi], quei “personaggi” (noi) «vanno ulteriormente isolati e messi in condizione di non nuocere».
Dobbiamo prenderla per quello che sembra, cioè una minaccia penalmente rilevante, e credibile da parte di un gruppo politico come il loro che conta anche pregiudicati picchiatori e armati, o come un ennesimo raglio d’asini politici all’italiana.
Screditano l’indipendentismo triestino
In ogni caso, ci sembra evidente che costoro non si limitano più a prendere “per il cubo” l’opinione pubblica triestina a sostegno non dichiarato, ma evidente, degli interessi italiani a screditare il movimento indipendentista riducendolo a livelli tra stadio e osteria. Col programma fallimentare già annunciato di trasformarlo in partito locale da poltrone che baratti l’indipendenza con richieste di autonomia all’Italia, facendo la fine della vecchia Lista per Trieste.
Adesso tentano anche di immischiarsi a livello internazionale senza nemmeno le cognizioni necessarie, finendo ovviamente a contattare i loro omologhi culturali e politici delle destre nazionaliste ed avanzando rivendicazioni territoriali assurde contro Slovenia e Croazia, pure con documenti fasulli. Al punto che non si capisce se e quanto siano balordi o imbroglioni.
Giocano sporco con i diritti di Trieste
Ma se la scena di Totò che tenta di vendere la fontana di Trevi fa ancora ridere, costoro non più. Ed a questo punto non fa più sorridere nemmeno la battuta che prendono la gente per il cubo.
Perché questi balordi politici stanno comunque giocando sporco con i diritti di vita e di lavoro di tutta Trieste, che rischiano ora di compromettere proprio nelle sedi internazionali dalle quali è necessario avere appoggio con l’azione seria, qualificata ed efficace che stiamo svolgendo noi di Trieste Libera, resistendo anche ai loro attacchi violenti ed ai loro tradimenti vergognosi.
E se con i loro imbrogli e piani di partito quelli del “cubo” riuscissero anche a farsi eleggere in qualche amministrazione locale? Non sono certo una classe dirigente accettabile per Trieste indipendente che, diciamolo chiaro, avrà bisogno di gente molto più seria, preparata, intelligente e capace.
C’è da chiedersi dunque davvero, con serietà ed urgenza, chi siano quelli che per il bene di Trieste dovrebbero essere veramente e rapidamente «isolati e messi in condizione di non nuocere»: noi dello staff d’azione legale e politico-diplomatica di Trieste Libera, o i pseudo-indipendentisti del “cubo”?
Paolo G. Parovel