Trieste Libera

LA CAUSA CHE DIFENDE IL PORTO FRANCO INTERNAZIONALE DI TRIESTE E I CITTADINI DEL FREE TERRITORY OF TRIESTE

LA CAUSA CHE DIFENDE IL PORTO FRANCO INTERNAZIONALE DI TRIESTE E I CITTADINI DEL FREE TERRITORY OF TRIESTE

LA CAUSA CHE DIFENDE IL PORTO FRANCO INTERNAZIONALE DI TRIESTE E I CITTADINI DEL FREE TERRITORY OF TRIESTE

È una causa fondamentale quella avviata dall’I.P.R. F.T.T. il 6 dicembre del 2019 al Tribunale di Trieste, del Territorio Libero di Trieste. È la causa per l’accertamento delle leggi vigenti che istituiscono il Porto Franco Internazionale di Trieste (art. 34 dell’Allegato VI del Trattato di Pace del 10 febbraio 1947) e ne regolano  la gestione (allegato VIII del Trattato di Pace del 10 febbraio 1947).

Si tratta della terza causa civile promossa dalla I.P.R. F.T.T. dopo quella per l’accertamento del corretto regime fiscale e del bilancio di Stato separato per l’attuale Territorio Libero di Trieste, in fase d’appello (n. 139/17, LINK), e della causa per l’accertamento dell’inapplicabilità dell’IVA dello Stato italiano a Trieste (n. 4277/18), alla quale cittadini ed imprese possono tuttora aderire.

I soggetti citati dalla I.P.R. F.T.T. in questa nuova causa sono il Governo Italiano (Presidente del Consiglio dei Ministri), il Commissariato di Governo nella Regione Friuli Venezia Giulia (Commissario di Governo in carica), la Prefettura di Trieste (Prefetto in carica), il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Ministro in carica), l’Autorità Portuale di Trieste (Presidente o Commissario in carica), il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Ministro in carica), l’Agenzia del Demanio (Direttore in carica), la Regione Friuli Venezia Giulia (Presidente in carica), il Comune di Trieste (Sindaco o Commissario in carica).

Al tribunale di Trieste viene chiesto di accertare la vigenza delle leggi della Repubblica italiana che danno piena esecuzione, con prevalenza su tutte le altre leggi italiane, al Trattato di Pace del 10 febbraio del 1947 ed agli obblighi del Memorandum d’Intesa di Londra, con il quale i Governi degli Stati Uniti d’America e di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, nel ruolo di amministratori primari per conto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, hanno sub-affidato l’amministrazione civile provvisoria dell’attuale Free Territory of Trieste al Governo Italiano (LINK).

In base a questi strumenti di diritto, infatti, il porto Franco Internazionale di Trieste è un ente di Stato del Territorio Libero di Trieste: la causa n. 5209/2019 chiede quindi di dichiarare l’inapplicabilità e l’ineseguibilità di tutte le leggi italiane che sono in conflitto con tale status.

Tra queste norme italiane che confliggono con le leggi di ratifica ed esecuzione del Trattato di Pace e con il mandato di sub-amministrazione civile provvisoria dell’attuale Territorio Libero ci sono, in particolare quelle:

  • con cui nel 2014 è stata prevista la sdemanializzazione del Porto Franco Nord per consentire una colossale operazione immobiliare speculativa;
  • su sovratasse portuali discriminatorie;
  • sulle imposizioni di accise dello Stato italiano sui carburanti, i combustibili (anche il gas) e l’energia elettrica, utilizzati o prodotti nel Porto Franco e nel resto del Free Territory of Trieste, o da esso esportati;
  • che riguardano l’estensione al Porto Franco delle imposte comunali sugli immobili;
  • infine le norme che attribuiscono la gestione dei punti franchi del Porto Franco di Trieste all’Autorità Portuale di Sistema del Mare Adriatico Orientale invece che al Direttore del Porto Franco stabilito dalla legge (che non può essere cittadino dell’Italia o dei paese dell’ex Jugoslavia).

La causa civile n. 5209/2019 contesta inoltre l’illegittimo Accordo di cooperazione fra Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale – porti di Trieste e Monfalcone e China Communications Construction Company che viola sia l’ordinamento del Territorio Libero di Trieste, sia quello italiano in materia, e costituisce un pericolo economico e strategico per l’intera area Euro-atlantica: LINK.

La causa civile n. 5209/2019 verrà ora aperta alle adesioni di cittadini e imprese di Trieste e di tutti gli altri Stati che hanno diritto al libero utilizzo dell’unico Porto Franco Internazionale del mondo: quello del Territorio Libero di Trieste.

Nel frattempo, cittadini e imprese possono ancora aderire alla causa 4277/18 sull’inapplicabilità dell’IVA a Trieste. Per le adesioni, rivolgersi alla segreteria del Movimento Trieste Libera, in piazza della Borsa 7, nel consueto orario d’ufficio: (LINK).

Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante

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