Trieste Libera

TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE, CONFINI, BANDIERE E MILIZIE NEOFASCISTE

TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE, CONFINI, BANDIERE E MILIZIE NEOFASCISTE

Articolo del 9 settembre 2018.

Una delle bandiere del Territorio Libero di Trieste tolte, strappate e lasciate nel terreno dagli estremisti di destra neofascisti italiani sulla linea di confine del Territorio Libero di Trieste con l'Italia tra Medeazza-Medjavas e San Giovanni di Duino-Štivan.

Una delle bandiere del Territorio Libero di Trieste tolte, strappate e lasciate nel terreno dagli estremisti di destra neofascisti italiani sulla linea di confine del Territorio Libero di Trieste con l’Italia tra Medeazza-Medjavas e San Giovanni di Duino-Štivan.

Hanno cominciato a tirare giù le bandiere del Territorio Libero di Trieste, quelle che il Movimento Trieste Libera da mesi ha predisposto per rendere evidente la linea di confine del Territorio Libero di Trieste con lo Stato italiano.

Ci troviamo tra Medeazza-Medjavas e San Giovanni di Duino-Štivan nel settore antistante il Monte Hermada. È una provocazione, ma pericolosa. Tolgono le bandiere, le stracciano con disprezzo. Lo fanno per rendere evidente che loro, i “patrioti” italiani non tollerano che si accenni al TLT e che sono pronti ad intervenire con i loro soliti “metodi persuasivi”.

Intimidazioni che non sortiscono effetto: le bandiere vengono ovviamente rapidamente ripristinate dai volontari del Movimento Trieste Libera. Ma il tentativo degli estremisti di destra italiani di innescare incidenti è evidente.

Proprio su questo confine sabato 15 e domenica 16 settembre Trieste Libera organizza, in occasione del 71° anniversario dell’indipendenza del Territorio Libero di Trieste, i propri presidi per ricordarne a tutti l’esistenza immutata dal 10 febbraio del 1947.

Un confine che è quello tra due Stati e che garantisce il Porto Franco internazionale, ente di Stato del Territorio Libero. Senza questo confine, che è anche marittimo, l’unico Porto Franco internazionale del mondo non potrebbe semplicemente esistere.

Ecco perché questo confine è così importante. Da una parte l’Italia con il suo debito pubblico insanabile che determina una tassazione mostruosa vessando i propri cittadini. Dall’altra il Territorio Libero di Trieste senza debito pubblico, con il proprio regime fiscale agevolato e con il proprio strategico Porto Franco internazionale.

Questo confine è in sintesi la differenza tra la miseria dilagante dell’Italia della corruzione, e la ricchezza e la prosperità di Trieste quale Singapore d’Europa.

Un confine odiato dalla lobby nazionalista locale italiana che non riconosce la validità del Trattato di Pace del 1947 e che da allora non ha avuto scrupoli a cercare di fare di Trieste l’ultima colonia italiana per parassitarne il degrado in simbiosi con e organizzazioni criminali della vicina Repubblica nascondendosi dietro a divise, simboli e bandiere tricolori.

Ed ora nel momento stesso in cui le cosiddette ronde dell’estrema destra italiana, ovvero dei neo fascisti fin troppo tollerati da chi dovrebbe garantire l’ordine pubblico nel Territorio Libero di Trieste, cominciano a pattugliare il territorio, si verificano anche gli attacchi diretti alla bandiera del nostro Stato, la bandiera di Trieste e del TLT.

Si tratta di gruppi che sembrano godere di ampie coperture, vista l’influenza “storica” dei nuclei di estrema destra all’interno della stessa polizia municipale di Trieste.

L’esistenza di ronde “di pubblica sicurezza” dell’estrema destra italiana neofascista nel Territorio Libero di Trieste non può essere sottovalutata proprio perché evidenti sono i rischi di incidenti che potrebbero essere innescati sia per provocare reazioni da parte dei legalitari cittadini del Territorio Libero di Trieste che di oppositori politici o di altri soggetti “sgraditi” (si pensi alla persecuzione dell’attuale giunta contro i senzatetto, i mendicanti e le altre comunità linguistiche o religiose della sempre multietnica Trieste).

Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante

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