“…tutti gli atti con i quali il Governo italiano amministratore civile provvisorio od altri organi della Repubblica Italiana simulino la sovranità dello Stato italiano sull’attuale Free Territory of Trieste sono viziati ipso facto da nullità originaria assoluta, e come tali privi di esistenza giuridica.”
L’opposizione alle elezioni italiane a Trieste ha basi giuridiche solidissime sia nel diritto internazionale che in quello italiano e naturalmente nel diritto dello stesso Territorio Libero di Trieste.
Il Trattato di Pace di Parigi ha stabilito la cessazione della sovranità italiana su Trieste a partire dalla sua entrata in vigore il 15 settembre 1947.
Da allora il Territorio Libero di Trieste è sottoposto ad un apposito regime di governo provvisorio che prevede anche le legittime elezioni e le legittime tasse del nuovo Stato indipendente e sovrano.
Nel 1954, assumendosi gli obblighi derivanti dal Memorandum di Londra, il Governo italiano si è assunto l’obbligo davanti ai Governi degli U.S.A. e del Regno Unito, quali amministratori primari per conto dell’ONU, nonché rispetto al nuovo Stato, di rispettare l’integrità e l’indipendenza dell’attuale Territorio Libero.
Lo Stato italiano non ha quindi il diritto di simulare la propria sovranità su Trieste e sul suo Porto Franco internazionale per sottoporli a tasse abnormi ed elezioni illegittime.
NO TAXATION WITHOUT REPRESENTATION.
Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante