IL VELENO CHE CI HANNO REGALATO: INQUINAMENTO, CORRUZIONE POLITICA E MAFIE
PER NON DIMENTICARE LE RESPONSABILITÀ DEL DISASTRO AMBIENTALE DEL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE
Questo è il Carso delle discariche dimenticate. Un inquinamento di cui solitamente si preferisce non parlare. Ma è stato causato dallo stesso sistema criminale che ha devastato le zone costiere e il porto di Trieste. I triestini hanno tollerato, troppo. Quando la tua terra viene violentata devi opporti, non chinare la testa e accettare: perché stanno violentando anche te.
Non dimentichiamoci di quello che hanno fatto alla nostra terra e di chi sono le responsabilità. Chi? I politici asserviti all’Italia, quelli che hanno dato il via libera all’utilizzo del Territorio Libero di Trieste per lo smaltimento dei rifiuti italiani, delle ecomafie italiane di cui sono diventati complici e soci in affari.
È potente il sistema mafioso che l’Italia ha imposto a Trieste. Qui sono state rappresentate e sono ancora presenti con fortissime coperture ad ogni livello tutte le associazioni criminali italiane, dalle mafie pugliesi a quelle calabresi, a quelle campane e siciliane. E qui non ci hanno fatto mancare neanche quelle venete.
Proprio per questo è disgustoso vedere che la degradata politica italiana delle corruttele si ricordi della questione ambientale di Trieste soltanto quando si avvicina la campagna elettorale, attualmente per le regionali (peraltro illegittime, perché convocate con leggi di un altro Stato quale è l’Italia, che non ha alcuna sovranità su Trieste e sul suo Porto Franco internazionale).
Con che diritto la stessa camorra nazionalista locale che ha tratto profitto dai crimini contro l’ambiente e la salute dei cittadini di Trieste, crimini rimasti lungamente impuniti anche grazie al ramo giudiziario del “sistema”, cerca ora di trarne anche profitto sotto forma di voti?
Quesa camorra nazionalista locale che per decenni ha calpestato i nostri diritti di cittadini liberi di uno Stato indipendente e le stesse leggi della Repubblica italiana non merita i nostri voti.
È il momento di capire che Trieste non è una colonia, ma la capitale di un piccolo Stato che può diventare la Singapore d’Europa.
Occorre capire che solo ripristinando questo ruolo internazionale il Territorio Libero di Trieste ed il suo Porto Franco internazionale si potranno attrarre gli investimenti necessari per ottenere finalmente la bonifica delle zone inquinate e restituire dignità, lavoro e salute al nostro Stato.
Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante