Referendum antitrivelle in Adriatico: estensione a Trieste e rischi di nullità
Trieste, 18 marzo 2016. – Il Movimento Trieste Libera ha depositato oggi (18.3) al Commissario del Governo italiano a Trieste la richiesta formale di estendere anche ai cittadini dell’attuale Free Territory of Trieste il diritto di votare il referendum italiano del prossimo 17 aprile contro le ricerche ed estrazioni di idrocarburi nel mare Adriatico (v. documento allegato in Italiano e in inglese).
Il motivo della richiesta è che i rischi ambientali delle trivellazioni nelle acque territoriali italiane dell’Adriatico investono, oltre a quelle delle repubbliche di Slovenia e di Croazia, anche le confinanti acque territoriali dell’attuale Free Territory of Trieste, che è affidato all’amministrazione civile provvisoria del Governo italiano, esercitata da quel Commissario con appositi poteri speciali.
Per far votare anche i cittadini del Free Territory amministrato il Governo amministratore od il suo Commissario dovrebbero quindi emettere un provvedimento legislativo specifico, e senza di esso il loro voto potrebbe determinare la nullità del referendum per violazione degli obblighi giuridici internazionali e costituzionali del Governo italiano e dello Stato italiano verso il Free Territory of Trieste.
Trieste Libera precisa che si tratta di obblighi specifici vigenti del Trattato di Pace con l’Italia del 10 febbraio 1947 e del Memorandum d’intesa di Londra del 5 ottobre 1954, recepiti dall’ordinamento costituzionale e legislativo italiano e riconfermati dalle Nazioni Unite con il recente documento S/2015/809 del Consiglio di Sicurezza e del Segretariato ONU.
La richiesta è perciò indirizzata per conoscenza anche alla International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste – IPR FTT, ai Ministeri degli Esteri di Slovenia e di Croazia, alle organizzazioni ambientaliste internazionali Alpe Adria Green e Greenpeace, ed ai Consigli Regionali italiani promotori del referendum: Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise.
Ufficio Stampa del Movimento Trieste Libera