Trieste Libera

Porto Franco: i politici forzano, Trieste Libera reagisce

Porto Franco: i politici forzano, Trieste Libera reagisce

In arrivo denunce contro Cosolini, Serracchiani D’Agostino e i dirigenti dell’Agenzia del Demanio

Il sindaco di Trieste Roberto Cosolini ed il Commissario del Porto, Zeno D’Agostino, affondatori del Porto Franco Nord.

Cosolini e D’Agostino, affondatori del Porto Franco Nord.

Trieste, 30 giugno 2015. – I media locali hanno pubblicato la notizia che lunedì 29 giugno il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini (PD) avrebbe annunciato pubblicamente ai rappresentanti economici e sindacali della città l’intenzione sua, del Commissario dell’Autorità Portuale D’Agostino, della Presidente regionale Serracchiani e del presidente nazionale dell’Agenzia italiana del Demanio, Reggi, di firmare entro 15 giorni un atto ufficiale per sdemanializzare il Porto Franco Nord di Trieste e per trasferirne la proprietà al Comune, il quale avrebbe già predisposto strutture e procedure per offrire le aree e gli edifici sul mercato immobiliare nei tempi più brevi.

Se ne deduce che il Sindaco Cosolini e gli altri pubblici ufficiali coinvolti nell’operazione stiano tentando, d’intesa tra loro, di accelerare ed imporre come fatto compiuto la sdemanializzazione e cessione del Porto Franco Nord senza attendere che il Commissario del Governo emetta un eventuale decreto di rimozione del vincolo di Porto Franco internazionale, e che si concluda la procedura di legge avviata dal Movimento Trieste Libera per intestare la proprietà dell’area al “Territorio Libero di Trieste – Porto Franco internazionale di Trieste” in esecuzione del Trattato di Pace di Parigi.

Trieste Libera ha anche già diffidato da tempo tutti i pubblici ufficiali coinvolti, e lo stesso Commissario del Governo, dal proseguire nel tentativo di eliminazione ed urbanizzazione speculativa del Porto Franco Nord, ed a questo scopo ha già notificato loro numerosi atti e denunce penali che documentano compiutamente sia la natura illecita dell’operazione per violazioni plurime del diritto internazionale e delle stesse leggi italiane, sia gli interrogativi anticorruzione ed antimafia connessi.

Il Movimento Trieste Libera ritiene perciò che il tentativo di forzare l’operazione annunciato ora dal sindaco Cosolini sia un atto illegale gravissimo tipico della politica italiana e confermi definitivamente un quadro di ipotesi di reato che spazia dall’abuso d’ufficio all’associazione per delinquere.

Invita perciò il sindaco e tutti i corresponsabili a desisterne immediatamente, annuncia che nei prossimi giorni integrerà in tal senso le denunce penali ed internazionali già presentate nei loro confronti, e ne invia questa comunicazione preliminare anche alle sedi giudiziarie ed internazionali competenti.

Si allega la comunicazione notificata via p.e.c. alle autorità italiane coinvolte: LINK.

Ufficio Stampa del Movimento Trieste Libera

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