Trieste Libera

CACCIA AL LIBERO COSMOPOLITA

TRIESTE: CACCIA AL LIBERO COSMOPOLITA

Monumento dell’Imperatrice Elisabetta, davanti alla stazione di Trieste.

Nelle intense attività di indagine svolte a suo tempo dalle autorità italiane locali contro Trieste Libera e contro i cittadini di Trieste che rivendicano i loro diritti stabiliti dal Trattato di Pace del 1947 in vigore (e dalle stesse leggi italiane di ratifica), che l’establishment si rifiuta di rispettare, sempre maggiore è risultato il numero degli indagati da parte dell’inossidabile Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Trieste Federico Frezza.

Dopo roboanti inchieste a vuoto con centinaia di inquisiti per le opposizioni fiscali dei cittadini contro le illegittime tassazioni imposte dall’Italia a Trieste, e le pacifiche manifestazioni di MTL interpretate come “adunate sediziose” da parte di organi inquirenti alla ricerca di un impossibile pretesto stile “Ventennio” per dichiarare fuorilegge un movimento che si batte contro le corruzioni dell’amministrazione provvisoria italiana dell’attuale Territorio Libero di Trieste, c’è un’inchiesta ancor più particolare.

Chi stanno ricercando dall’agosto 2013 le autorità italiane?
La “primula rossa” dell’indipendentismo triestino, uno sconosciuto che firmandosi “Libero Cosmopolita” ha “osato” sfidare le autorità italiane lasciando un volantino sui monumenti di Massimiliano d’Asburgo ed Elisabetta d’Austria, con questi terribili versi… eversivi:
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A Massimiliano, Miramare-Trieste
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Nostro buon Massimiliano, / è successo un fatto strano: / l’italiana “sovrintendenza” / molto nota per l’assenza / di impiegati e funzionari / che al lavoro sono rari / si è destata ed ha evitato / che un gran danno sia arrecato. /
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Dirai tu: “a Miramare? / che si è lasciato sprofondare / nella più assoluta incuria / che a Trieste porta ingiuria?” /§

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No, purtroppo, imperatore / te lo dico con dolore / il gioiello che hai lasciato / dai “taliani” è trascurato. /

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La famosa “grande picchio” / gran guardiana del radicchio / mandò su la polizia / per far tosto tirar via / del “T.L.T.” l’insegna / che non le sembrava degna / di restar sotto la vista / dell’”onorevole” fascista! /

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Oh che scandalo! / Oh sciagura!  / Avvertiamo la Procura! /

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Non può esser tollerato / che il Menia sia turbato / da una sigla che si sa / vuole dire libertà!

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Libero Cosmopolita
I versi si riferivano alla fallita protesta dell’ex deputato Roberto Menia presso la Soprintendente Picchione perché l’insegna della sede di  Trieste Libera in Piazza della Borsa, dove abita anche lui, gli era sgradita.

Grazie a solerti funzionari di polizia che hanno segnalato i versi clandestini al P.M. Frezza, “Libero Cosmopolita” sarebbe diventato un pericoloso ricercato.

Come andrà a finire quest’importante inchiesta? Dove si nasconde “Libero Cosmopolita”? Chi lo protegge? Lo hanno già arrestato in segreto per “verseggio sedizioso”?

I cittadini del Territorio Libero di Trieste ne attendono notizie con ansia…

Tratto dal blog di Roberto Giurastante “Ambiente e Legalità” 

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