LA CITTADINANZA È UN DIRITTO INALIENABILE – 8 dicembre 2012
Tremilazeicentottantuno triestini hanno dichiarato la propria cittadinanza del Territorio Libero davanti al Parlamento Europeo.
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È questo il primo importante risultato di una mia petizione al Parlamento Europeo a cui si sono uniti strada facendo molti triestini. La petizione riguarda un aspetto fondamentale della “questione Trieste”, ovvero la cittadinanza. Si tratta di un diritto violato dalle autorità italiane imponendo il censimento della popolazione anche nel Territorio Libero come se facesse parte dell’Italia. È invece uno Stato costituito dal vigente Trattato di Pace del 1947 e riconosciuto anche dall’Italia.
Il censimento è un atto con il quale lo Stato esercita la propria sovranità obbligando i propri cittadini a rispondere ai quesiti che vengono loro posti. Si tratta di una raccolta di informazioni tra le quali molte di carattere patrimoniale utili allo Stato per esercitare un miglior controllo fiscale sui cittadini. La mancata o parziale risposta comporta sanzioni economiche e penali.
Il censimento è stato svolto in attuazione del Regolamento CE 9 luglio 2008, n. 763 – “Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo ai censimenti della popolazione e delle abitazioni”, e al Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito con modificazioni nella Legge 20 luglio 2010, n. 122 – “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica” – art. 50 (Censimento).
Il censimento quindi può essere fatto solo sul territorio della Repubblica Italiana e all’interno dell’Unione Europea.
Ma, come detto, Trieste e il suo Territorio non appartengono alla Repubblica italiana, condividono il medesimo Governo, ma a titoli diversi. Quello di Governo eletto della Repubblica italiana è infatti un ruolo molto diverso da quello di Governo amministratore civile provvisorio di Trieste, sub-delegato dai Governi di Stati Uniti e Regno Unito (Memorandum d’intesa di Londra sul Territorio Libero di Trieste del 1954).
Nella petizione è stato denunciato, tra l’altro che anche secondo la Costituzione italiana, art. 22:
“Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome”.
L’importanza dell’azione in corso è evidente. La petizione è stata rapidamente sostenuta dal Movimento Trieste Libera. Dopo il passaggio al Parlamento Europeo la petizione verrà inoltrata alle Nazioni Unite, il cui Consiglio di Sicurezza è il garante del Territorio Libero.
La difesa dei diritti dei cittadini per nascita del Territorio Libero di Trieste non è mai stata tanto cruciale.
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