LA SOVRANITÀ DI TRIESTE IN DISCUSSIONE AL TRIBUNALE
TRASFERITO D’UFFICIO IL GIUDICE CHE HA ACCOLTO LA VALUTAZIONE DEL DIFETTO DI GIURISDIZIONE ORDINANDO LA TRADUZIONE DEL TRATTATO CHE ASSEGNA L’AMMINISTRAZIONE CIVILE PROVVISORIA DI TRIESTE AL GOVERNO ITALIANO
Si sta avvicinando il giorno della verità. Mercoledì 17 luglio alle ore 12 nel Tribunale di Trieste si discuterà della validità del Memorandum di Intesa di Londra del 5 ottobre 1954.
Il Memorandum di Londra, che stabilisce il passaggio dell’amministrazione civile (non la sovranità) dell’allora Zona A del Territorio Libero di Trieste al Governo italiano, è parte integrante dell’eccezione sul difetto di giurisdizione da me presentata quale persona offesa.
Il giudice Paolo Vascotto di Trieste che ha iniziato la valutazione del difetto di giurisdizione e ordinato la traduzione del Memorandum di Londra, depositato nella sua versione originale in lingua inglese, non potrà peraltro prendere parte all’udienza. Subito dopo la sua decisione (20 maggio) è stato trasferito d’ufficio ad altro incarico. E il processo che scotta è stato assegnato al giudice Piero Leanza, appena arrivato a Trieste.
Un cambio al volo che è carico di significati. Per la prima volta il muro di gomma eretto dalle autorità italiane di fronte alle richieste dei cittadini di Trieste che chiedono il rispetto dei loro diritti sanciti dal Trattato di Pace del 1947 è stato sfondato. Ma ovviamente questo non è stato gradito dai palazzi del potere che stanno cercando di isolare il pericoloso focolaio di legalità che si è sviluppato a Trieste.
Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante
AGGIORNAMENTO: il commento dell’udienza è pubblicato QUI
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