TRIESTE: ATTENTI A QUEI DUE
Se vi fossero ancora dubbi sull’operazione del “sistema” locale per bloccare Trieste Libera ora sono fugati.
Sono giunti i risultati delle indagini della Polizia postale italiana sulla sottrazione dei canali di comunicazione di Trieste Libera. Il fatto era avvenuto nel maggio 2014 ad opera di un gruppo di dissidenti guidato da una parte dei soci fondatori.
Si era trattato di un’azione di forza il cui obiettivo era prendere il controllo del combattivo movimento legalitario che con le sue azioni stava mettendo in difficoltà i responsabili della simulazione di sovranità italiana sul Territorio Libero di Trieste e sul suo Porto Franco Internazionale.
Per farlo era necessario disinnescare l’arma principale di Trieste Libera: il diritto. Diritto che era stato alla base di un’intensa azione di denuncia pubblica basata sull’esercizio massivo dei propri diritti da parte dei cittadini di Trieste.
Un’opposizione di fronte alla quale la lobby nazionalista locale non ha difese.
Bersagli principali dell’aggressione a Trieste Libera, attuata con persone infiltrate e ricattabili in posizione di vertice, erano e sono il presidente Roberto Giurastante ed il giornalista Paolo G. Parovel, responsabile degli organi stampa.
Decapitare Trieste Libera era necessario per condurlo nell’alveo istituzionale italiano e cancellare ogni rivendicazione dei triestini ai propri diritti di Stato.
Giurastante e Parovel sono (da molti anni) fieri oppositori della “camorra” nazionalista locale.
Si tratta della lobby nazionalista che, in violazione delle stesse leggi italiane, sfrutta Trieste e ne soffoca il Porto Franco internazionale. Un sistema parassitario ad alto tasso di corruzione, non molto dissimile da quelli nelle terre di mafia italiane. Salvo che il “sistema Trieste” gode di abnormi immunità. Perché qui è completamente compenetrato nelle istituzioni. Di cui rappresenta il motore e l’organo di trasmissione.
Ecco perché due persone che hanno dedicato la loro vita a lottare contro questo sistema di malaffare non possono che essere pericolose per i rappresentanti del maleodorante impero di illegalità italiano nel Territorio Libero.
Ed ecco perché le campagne diffamatorie pubbliche violentissime nei loro confronti continuano indisturbate da 10 mesi.
Giurastante e Parovel sono “morti che camminano”. Lo ha dichiarato più volte pubblicamente, con classico linguaggio mafioso, Vito Potenza presidente di “Territorio Libero al Cubo” o TL3. Ovvero i “fuoriusciti” autori del golpe manovrato dall’esterno.
“Occorre eliminarli” dicono senza problemi gli pseudo indipendentisti al servizio dell’Italia. Sono “due loschi individui” che agiscono contro la magistratura italiana continuano gli “indipendentisti” di fiducia del “sistema”.
Attenti ai due pericolosi eversori del sistema di illegalità. Quello costituito nel nome, ma contro alle leggi della Repubblica Italiana nel Territorio Libero di Trieste.
Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante