Il Movimento Trieste Libera sugli arresti di indipendentisti veneti.
Articolo del 2 aprile 2014.
Trieste, 2 aprile 2014. – Gli arresti in Italia di numerosi indipendentisti veneti pongono, non per la prima volta, problemi di credibilità che sono tipici della politica italiana, dove è sempre stato difficile stabilire quanto siano autentici sia i comportamenti di alcuni estremisti, sia le accuse loro rivolte.
Nella storia italiana del dopoguerra sono infatti frequenti, dal Sudtirolo alla Sicilia, i casi di gruppi estremi creati od aizzati apposta da agenti provocatori, e di accuse di eversione montate anche senza fondamento contro autonomisti od attivisti di destra o di sinistra.
Di alcune provocazioni è stato oggetto nei mesi scorsi anche il Movimento Trieste Libera, che non ha nulla a che fare con i movimenti secessionisti italiani ed europei perché si occupa dello status giuridico internazionale di Trieste e del suo Porto Franco, consolidati dal Trattato di Pace di Parigi del 1947 e violati dal Governo italiano, al quale Trieste è affidata dal 1954 in amministrazione fiduciaria civile provvisoria.
Suscita inoltre forte perplessità il fatto che dal 2007 le autorità italiane abbiano consentito ed accreditato ufficialmente a Trieste una federazione operativa dei movimenti revanscisti e nazionalisti europei dal Baltico al Mar Nero.
Il Movimento Trieste Libera invita pertanto sia i movimenti autonomisti ed indipendentisti italiani, sia gli organi dello stato italiano, ad evitare estremizzazioni e provocazionì che non sono utili a nessuno, e sicuramente dannose per tutti.