Trieste Libera: assoluzione piena per i cartelli di confine con l’Italia
Trieste, 22 settembre 2017 – Il Tribunale di Trieste ha assolto il presidente ed un attivista del Movimento Trieste Libera – MTL dalle imputazioni penali formulate contro di loro dal PM Federico Frezza per una delle manifestazioni in cui l’organizzazione appone cartelli segnaletici del confine di Stato dell’attuale Free Territory of Trieste con l’Italia al valico stradale presso San Giovanni di Duino – Štivan e Medja Vas – Medeazza.
Il PM Frezza ha già dimostrato particolare ostilità verso i difensori dei diritti del Free Territory of Trieste, tanto che nel 2014 li aveva anche accusati di eversione per una manifestazione a difesa del Porto Franco internazionale. Ma il Tribunale ha fatto cadere nel nulla anche quell’accusa con sentenza pronunciata il 10 luglio 2017 dal giudice Marco Casavecchia (LINK).
Per i cartelli al confine, il PM aveva accusato il presidente di MTL, Roberto Giurastante, di non avere obbedito all’ordine di un funzionario di polizia di rimuoverli, e l’attivista di avere offeso uno dei poliziotti. Il giudice Francesco Antoni, dopo avere esaminato una videoregistrazione dell’accaduto ed ascoltato numerosi testimoni, ha assolto ambedue gli imputati con formula piena, perché il fatto non sussiste.
All’origine della questione ci sono i cartelli stradali di segnalazione del confine con l’Italia che erano stati regolarmente apposti dal primo governo amministratore britannico-statunitense del Free Territory of Trieste, mentre il Governo italiano sub-amministratore civile provvisorio li ha lasciati arrugginire e poi rimossi senza sostituirli.
Trieste Libera sollecita perciò dal 2016 il ripristino dei cartelli di confine ufficiali, apponendo simbolicamente sul posto durante apposite manifestazioni dei cartelli-facsimile aggiornati, che recano anche le disposizioni di legge pertinenti (LINK).
L’apposizione dei cartelli provvisori si e svolta dal 2013 a tutt’oggi senza ostacoli, tranne che in due occasioni, nel marzo e nel maggio 2016, in cui è stata contestata da singoli funzionari di polizia che ne hanno imposto la rimozione, e nel secondo caso anche il sequestro multando e denunciando il presidente di Trieste Libera ed uno degli attivisti.
Ma il sequestro era stato annullato già il 23 giugno 2016 dal Tribunale di Trieste, che aveva ordinato alla polizia di restituire i cartelli (LINK), ed ora ha dichiarato totalmente infondate anche queste accuse contro Trieste Libera, assolvendo i due imputati.
Ufficio Stampa del Movimento Trieste Libera