È stata avviata nel totale silenzio di una tentata censura della stampa italiana. Ma un’azione legale così importante viaggia oltre qualunque silenzio mediatico. Perché questa è la causa con cui i cittadini del Territorio Libero di Trieste stanno riprendendo il controllo del proprio Stato, dopo decenni di simulazione di sovranità da parte dell’Italia.
E così ieri 21 giugno 2017 presso la sede di Trieste Libera alla presentazione del primo intervento nella causa 1757/17 (LINK) promossa davanti al giudice civile del Tribunale di Trieste dall’I.P.R. F.T.T. (International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste) l’accertamento della legittimità o meno di tutte le imposizioni e riscossioni fiscali effettuate a Trieste in nome, per conto e a bilancio dello Stato italiano, con richiesta di sospensione cautelare di tutte le procedure di riscossione forzata, si è tenuta la prima conferenza stampa affollatissima da parte dei cittadini.
Questa causa è davvero troppo importante, lo si sente nell’aria. La gente durante la conferenza stampa è attentissima. Non c’è posto per tutti, la fila arriva fino in piazza. È un’azione legale epocale questa, e lo si comprende. Nella causa, la cui prima udienza si terrà nel Tribunale di Trieste il 27.11.2017, sono stati citati a giudizio il Governo italiano, il suo Ministero dell’Economia e delle Finanze, le sue Agenzie fiscali (Entrate, Demanio, Dogane e Monopoli) e l’INPS.
È la prima volta che accade, la prima volta che il Governo italiano si trova a dover rispondere davanti alla giustizia delle proprie inadempienze nell’amministrazione provvisoria dell’attuale Territorio Libero di Trieste.
Come infatti precisato dall’I.P.R. F.T.T. nella presentazione dell’azione legale, essa è dovuta al fatto che a Trieste il Governo italiano non esercita la sovranità dello Stato italiano, ma la sovranità dell’attuale Free Territory of Trieste del quale gli è stata sub-affidata l’amministrazione civile provvisoria dagli amministratori primari, i Governi degli Stati Uniti d’America e del Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, per conto delle Nazioni Unite.
Per questo motivo il Governo italiano può riscuotere a Trieste soltanto le tasse del Free Territory amministrato, non quelle dello Stato italiano, e le deve versare nel bilancio separato della sua amministrazione, come faceva correttamente il precedente Governo amministratore britannico-statunitense.
Il Movimento Trieste Libera (MTL) ha sollevato la questione fiscale fin dal 2012 chiedendo al Governo italiano di ripristinare la legittima amministrazione fiscale separata del Territorio Libero di Trieste.
Alle azioni del Movimento hanno già aderito migliaia di cittadini. Dopo aver messo in mora il Governo italiano (2013, LINK), MTL ha avviato la prima campagna di opposizione fiscale motivata (2015, LINK), con il primo rifiuto al pagamento delle tasse italiane non dovute.
Sono proprio le mancate risposte del Governo italiano per avallare la simulazione di sovranità (anche fiscale) italiana nel Territorio Libero di Trieste che hanno portato MTL ad intervenire nella causa e a trasformarla in class action per rispondere alle necessità urgenti dei cittadini e delle imprese del Territorio Libero di Trieste e di altri Stati, che aderendo potranno chiedere anche la sospensione delle procedure esecutive fondate su imposizioni fiscali contestate nella causa.
Come affermato dall’I.P.R. F.T.T.:
“…non è legittimo né tollerabile che il Governo italiano imponga il carico fiscale ed il debito pubblico eccessivi dello Stato italiano alla popolazione ed alle imprese del Free Territory of Trieste amministrato, violando anche i diritti degli altri Stati e delle loro imprese sul suo Porto Franco internazionale.
L’attuale Free Territory of Trieste non è una proprietà né una colonia dell’Italia, ma uno Stato indipendente e Porto Franco internazionale sotto la protezione diretta del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, affidato dal 1947 all’amministrazione provvisoria dei Governi degli Stati Uniti e del Regno e del Regno Unito, e da essi sub-affidato all’amministrazione civile del Governo italiano ed alla difesa militare della NATO.
I cittadini e le imprese del Free Territory of Trieste e gli operatori del suo Porto Franco internazionale hanno perciò il dovere di pagare al Governo amministratore soltanto le giuste tasse del proprio Stato, e questo dovere non può essere separato dal diritto di eleggere liberamente i suoi organi di rappresentanza: no taxation without representation.”
La giornata si chiude con le prime cento adesioni alla causa: la liberazione fiscale del Territorio Libero di Trieste entra in una nuova fase.