IL MONDO SOTTERRANEO DELL’HERMADA
L’Hermada, caposaldo inespugnabile della linea difensiva austroungarica nella prima guerra mondiale, è come un’isola che emerge nell’altopiano carsico meridionale e che digrada fino al Mare Adriatico sbarrando la strada verso Trieste.
La “fortezza” Hermada racchiude nelle sue viscere centinaia di grotte utilizzate come riparo dai difensori austriaci. Grotte di ogni dimensione che arrivavano alle enormi caverne che ospitavano interi reggimenti, con centrali elettriche, depositi munizioni, ospedali, ricoveri per l’artiglieria pesante.
Immergersi nel sottosuolo dell’Hermada, nell’esplorazione di questa cittadella fortificata e del suo labirinto di gallerie interconnesse, è emozionante. Si respira la storia di questo luogo sacrale che è per Trieste quello che il Piave è per l’Italia.
Ed è proprio sui contrafforti di questa poderosa linea difensiva che al termine della seconda guerra mondiale venne tracciato il confine di Stato tra l’Italia e il neonato Territorio Libero di Trieste.
A ricordare forse che il sacrificio di migliaia di soldati di ogni etnia dell’Impero Austroungarico a difesa di Trieste non era stato dimenticato.
Tradotto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante