Sabato 14 maggio 2016 la polizia italiana è intervenuta nuovamente nel corso della manifestazione pacifica del Movimento Trieste Libera al confine del Territorio Libero con l’Italia per rimuovere la segnaletica stradale provvisoria che i volontari del Movimento avevano predisposto per rendere evidente l’esistenza del confine di Stato.
Si è trattato di un atto di forza con il quale le autorità italiane hanno voluto negare ai cittadini del Territorio Libero il legittimo esercizio dei loro diritti e di una clamorosa violazione del diritto internazionale.
L’attuale esistenza del confine di Stato del Territorio Libero di Trieste con l’Italia è stabilita dal Trattato di Pace del 10 febbraio 1947, in vigore, come recentemente confermato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con il documento S/2015/809.
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L’abuso arbitrario della polizia ha determinato la reazione dei manifestanti, che mentre i poliziotti sequestravano i cartelli segnaletici, hanno esposto striscioni per la legalità e condannato il tentativo d’intimidazione scandendo lo slogan “FUORILEGGE!”.
Il 10 febbraio 2016, anniversario del Trattato di Pace, Trieste Libera aveva peraltro presentato una richiesta di ripristino della segnaletica di confine al Commissario del Governo Italiano, delegato all’esercizio dei poteri di amministrazione civile provvisoria sull’attuale Territorio Libero di Trieste istituiti con il Memorandum d’Intesa di Londra del 1954.
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