Trieste Libera: sono immorali ed illegali le celebrazioni militari italiane del 24 maggio
1915: i nostri soldati in Galizia
Trieste, 21 maggio 2015. – Il Movimento Trieste Libera contesta le celebrazioni politiche e militari che le autorità della Repubblica Italiana hanno organizzato il 23 e 24 maggio per celebrare l’entrata in guerra del Regno d’Italia nel 1915.
È immorale, grottesco e senza precedenti celebrare l’inizio di un’aggressione militare con cui una classe politica italiana cinica, rapace e corrotta gettò la propria gente nel massacro di popoli della prima guerra mondiale per impadronirsi di territori altrui, nei quali commise poi 27 anni di crimini contro le popolazioni di lingua italiana, slovena, croata e tedesca e contro gli oppositori politici.
Offende inoltre i principi universali dell’onore militare non riconoscere che il 99% dei soldati di quei territori allora austriaci, che sono il Tirolo meridionale (Trentino e Sud Tirolo), il Friuli orientale, il Goriziano, Trieste, parte della Carniola, l’Istria e la Dalmazia, non avevano combattuto per l’Italia ma per l’Austria-Ungheria, loro patria, con tenacia e valore tali da riuscire ad avanzare in territorio italiano sino all’ultimo giorno di guerra.
Il Movimento Trieste Libera ha inviato perciò al Comandante in capo delle Forze Armate italiane, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, una nota di protesta, nella quale precisa che le celebrazioni militari a Trieste violano la smilitarizzazione del Free Territory of Trieste.
La neutralità e la smilitarizzazione di Trieste sono stabilite dalla Risoluzione n. 16/1947 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dal Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947 (Allegato VI, art. 3), dalle leggi italiane di esecuzione e ratifica (L. 811/1947; DLCPS 1430/1947; L. 3054/1952) e dalla stessa Costituzione italiana (artt. 10 primo comma e 117 primo comma; art. 11 sul ripudio della guerra).
La lettera in italiano // in English.
Ufficio Stampa del Movimento Trieste Libera