Lunedì 19 gennaio, l’amministrazione comunale italiana di Trieste ha convocato una seduta del Consiglio Comunale dedicata al tentativo di sdemanializzazione e vendita illegale del Porto Franco Nord, alla speculazione immobiliare ed edilizia privata in base alle norme di legge-truffa inserite con l’inganno dal senatore Russo nella legge finanziaria italiana per il 2015.
Il Movimento Trieste Libera non ha partecipato alla seduta, perché non riconosce al Comune alcuna legittimità, né competenza in materia.
Trieste Libera ha invece inviato agli amministratori ed ai consigliati comunali e regionali, ad ogni effetto di legge nei loro confronti ed alla stampa, una nota ufficiale dettagliata che rende evidenti le illegittimità giuridiche di diritto internazionale, costituzionale italiano ed amministrativo delle norme fatte approvare dal senatore Russo, e la loro assoluta inapplicabilità.
Il Movimento Trieste Libera trova sconcertante che la quasi totalità della classe politica italiana a Trieste non abbia ancora dimostrato di possedere capacità e senso del dovere sufficienti a rendersi conto dei motivi per cui l’operazione proposta a danno del Porto Franco Nord è illecita e rovinosa per il lavoro e l’economia di Trieste, oltre a sollevare fondati e documentati interrogativi anti-corruzione e anti-mafia.
Alleghiamo qui la nota inviata, perché tutti i cittadini e gli amici di Trieste possano rendersi conto esattamente della natura e gravità della situazione e della irresponsabilità assoluta dei politici italiani a Trieste: LINK
Ricordiamo che l’argomento verrà discusso pubblicamente nella ASSEMBLEA POPOLARE convocata per domenica 8 febbraio, alle ore 10, all’Hotel NH (Jolly).
Ufficio stampa del Movimento Trieste Libera