Trieste Libera

RECESSIONE

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Articolo del 9 agosto 2014.

RECESSIONE: Politici e media tacciono sulla miseria dei cittadini. Ora basta!

Lo sapete come nascono le rivolte? Quando la miseria dilaga mentre i signori della politica, dell’informazione e della finanza la ignorano o minimizzano. Finché esplode e li rovescia con violenza distruttiva per tutti, e proporzionale alla sofferenza patita.
 
 

Ci si stupisce che, mentre le ripresa economica ha già investito a più riprese praticamente tutti i Paesi del mondo, l’Italia continui ad essere in recessione, e da vent’anni in stagnazione economica.

Ci si dovrebbe invece stupire che l’Italia, unico Paese europeo rimasto ancorato ad un sistema di governo arcaico e antidemocratico frutto delle scomode eredità di un risorgimento sanguinoso e del conseguente regime fascista, riesca ancora ad esistere nonostante sia sottoposta ad un malgoverno pluridecennale di stampo mafioso e senza che si intraveda nessun serio cambiamento. Ma per quanto?

La radicazione sempre più forte di poteri di casta che per difendere i loro interessi particolari non hanno esitato, e non esitano, a distruggere il Paese nel profondo del suo tessuto socio-economico; i livelli altissimi di corruzione che ne derivano; l’incertezza del diritto e l’uso strumentale di una giustizia dipendente da una classe politica marcia; la sostanziale incapacità del popolo a ribellarsi a questo drammatico stato di cose preferendo, per mentalità inculcata in decenni di governi repressivi, subire le ingiustizie di un regime criminoso anziché esercitare i propri diritti; tutto questo porta alla conclusione che la società italiana, non essendo più in grado di rinnovarsi in un ambito democratico, stia collassando irreversibilmente su se stessa.

E non sarà certo l’Unione Europea dei banchieri a salvarla dalla catastrofe umanitaria in corso. Per i padroni dell’economia “salvataggio” di uno Stato in difficoltà significa solo rimetterne a posto i fondamentali economici, senza alcuna considerazione per il popolo schiavo.

Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante

La Voce di Trieste

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