28 maggio 2012: riceviamo e volentieri pubblichiamo: porto: consiglieri avvisati…
Alcuni dei consiglieri del Comune di Trieste raggiunti dalla nostra diffida via mail del 25 maggio sulla tentata truffa dell’urbanizzazione speculativa del Porto Franco Nord, della quale abbiamo pubblicato da tempo le prove e la denuncia penale, vi hanno opposto due opinioni invero sorprendenti.
La prima è che gli amministratori comunali non avrebbero il dovere di tenere conto dell’illegalità dell’operazione sinché non venga riconosciuta tale con sentenza definitiva.
Il che significa sostenere l’assurdo logico e giuridico che il pubblico ufficiale (art. 357 c.p.) nell’esercizio delle proprie funzioni non avrebbe il dovere autonomo di impedire la commissione di reati prevedibili o palesi, ma potrebbe ignorarla o favorirla sino ad eventuale futura condanna dei responsabili.
Violando così sia i doveri istituzionali di rispetto e difesa della legge, sia la previsione penale specifica (art. 40 c.p.) per cui «Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo.»
La seconda opinione si commenta invece da sé, perché lamenta come intimidatoria la nostra diffida. Cioè il richiamo al rispetto doveroso della legalità.
Associazione Libera Informazione – Trieste (Paolo G. Parovel)
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