Trieste Libera

NO EQUITALIA A TRIESTE: 8 MARZO UDIENZA AL GIUDICE DI PACE

EQUITALIA, AGENTE RISCOSSORE DELLO STATO ITALIANO, STA AGENDO IN VIOLAZIONE DEL TRATTATO DI PACE DEL 1947 E DELLE LEGGI ITALIANE CHE LO RICONOSCONO.

NO EQUITALIA A TRIESTE: 8 MARZO UDIENZA AL GIUDICE DI PACE

L’8 marzo del 2012 verrà discussa davanti al giudice di pace Trieste la mia opposizione al pagamento di una cartella presentatami da Equitalia S.p.A. per conto dello Stato italiano e riguardante spese giudiziarie. Si veda il post “Perché Equitalia è fuorilegge a Trieste”.

Si tratta di un caso pilota: per la prima volta viene contestata la mancanza di giurisdizione italiana su Trieste e sul Territorio Libero di Trieste, con la conseguente impossibilità di  imporre e riscuotere tasse.

La vicenda riguarda una mia condanna per reato di opinione decretata dallo stesso giudice di pace di Trieste e confermata dal Tribunale di Trieste (si vedano i post: “La mafia ordinata del Nord Est: un sistema di governo perfetto?” e “Nel nome del cemento”). Mi ero opposto alla realizzazione di un centro commerciale approvato in vìolazione delle norme urbanistiche, ed ero stato condannato grazie ad una falsa testimonianza collettiva data per valida  dall’autorità giudiziaria in un processo dal “vago” sapore politico.

D’altronde il ruolo dell’autorità giudiziaria italiana nel Territorio Libero di Trieste è stato sempre a copertura delle “speciali operazioni” di distruzione di questo Stato indipendente sul quale le autorità locali simulano la sovranità italiana in cambio di immunità e privilegi.

E così i cittadini di Trieste che si trovano a difendere la loro terra dalla devastazione ambientale ed economica fattane dagli “italianissimi” devono subire una repressione mascherata da giustizia. È anche in questo modo che vengono garantite le sempre prospere attività delle mafie italiane nella “colonia” di Trieste.

Ne è un buon esempio la tentata speculazione edilizia proposta nel Porto Franco Nord di Trieste, in totale sprezzo del Diritto internazionale, con cui si vorrebbe trasformare mezzo Porto Franco internazionale di Trieste, ente di Stato del Territorio Libero di Trieste (dunque, lapalissianamente, al di fuori della sovranità italiana), in una zona urbana residenziale. Due miliardi di Euro garantiti dai “soliti” privati ben forniti in tempi di crisi per distruggere l’unico Porto Franco internazionale al mondo, posto sotto tutela dell’ONU.

Torniamo alla mia condanna, da cui consegue la richiesta di pagamento da parte della Equitalia, anche perché questa ha un sapore politico decisamente “trasversale”.

In primo grado venivo condannato da un giudice di pace che risultava essere un avvocato ex candidato alle elezioni amministrative locali nello stesso partito dei querelanti (Forza Italia-Polo delle Libertà, attuale PDL).

E nel processo di primo grado il mio avvocato difensore provvedeva a dare una cospicua mano ai miei avversari “dimenticandosi” di presentare la mia lista di testimoni a difesa in tempo utile (!), e chiedendo lui stesso al giudice la mia condanna al risarcimento civile a favore dei querelanti (!!)…

Tecnicamente si chiama “infedele patrocinio”… Questo avvocato è diventato poi il coordinatore provinciale del PD, ovvero il “Partito Democratico”.

Che dovrebbe essere l’avversario del PDL, ma che nella realtà della lobby nazionalista locale è solo un tassello necessario per far credere al popolo di far parte di qualcosa di simile ad una democrazia.

E visto che la mia “giustissima” condanna a favore del partito del cemento riguarda un fatto svoltosi in un comune (Muggia) passato dall’amministrazione “affaristica” del centro destra, a quella “riparatrice” del centrosinistra è lecito chiedersi quali risultati (dopo quasi sei anni di governo) questa abbia portato.

Se i tanto “odiati” avversari del PDL hanno infatti devastato il territorio a suon di cemento e discariche abusive, perché il PD una volta al governo non ha disconosciuto concretamente l’operato dei predecessori ed anzi ne ha coperto le tante illiceità? Perché la nuova amministrazione non ha trovato – ad esempio – il coraggio di revocare l’autorizzazione edilizia al centro commerciale fuorilegge? Continuità omertosa e mafiosa?

Veniamo alla “famosa” cartella Equitalia per il pagamento delle spese processuali, quella che ha determinato il mio ricorso.

Anche qui la politica di mezzo… la richiesta proviene dallo stesso giudice di pace di Trieste ed è firmata dal funzionario competente, che guarda caso è un dirigente del PD che ricopre pure l’incarico di assessore nell’attuale amministrazione di Trieste… PD + PDL quindi… contro i perturbatori del “disordine costituito”…

Solo in Italia possono accadere queste cose, mi sento spesso dire dall’estero. Un vero Stato di mafia e massonerie deviate, dove la compenetrazione tra i poteri “oscuri” – quelli al di sopra e al di fuori  fuori della legge – è totale.

Inutile parlare di “giustizia” in questa metastasi istituzionale.

Appunto… ma Trieste è Italia??

Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante

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