Trieste Libera

MISERIA E NOBILTÀ

TRIESTE: MISERIA E NOBILTÀ

Articolo del 19 settembre 2011 (con aggiornamenti). Autore: Roberto Giurastante.

TRIESTE: MISERIA E NOBILTÀ

Trieste, 29 settembre 2011. – Incontro quotidiano con la povertà di Trieste.

Una donna anziana e malferma sulle gambe chiede l’elemosina in una delle principali arterie pedonali cittadine. La donna si regge su una stampella e si appoggia stancamente al muro; il suo sguardo sembra perdersi nel nulla. Si capisce il suo imbarazzo, ma la necessità è superiore.

L’età è difficile da decifrare su un volto che racconta sofferenza, ma che esprime anche una forte dignità. Potrebbe essere mia madre, ma è semplicemente un essere umano che soffre nell’indifferenza generale. Pochi la degnano di uno sguardo. La gente non ha tempo per queste cose: ognuno ha fretta di rifugiarsi nell’isola di infelicità che si è ritagliato nella vita quotidiana.

Mi fermo, le dò quel poco che riesco a trovare nel mio taccuino. Spero di innescare almeno altri contributi dai tanti passanti. Lei mi ringrazia e i nostri sguardi si incrociano. Mi sento colpito, imbarazzato, impotente… Non devi ringraziarmi madre!!! Mi vergogno di non potere fare di più e di abbandonarti in mezzo a questa massa bruta di degrado umano… Attraverso la strada turbato. Trecento metri ed ecco i cassonetti dei rifiuti maleodoranti. Qui un’altra donna anziana sta frugando tra i rifiuti per garantirsi il pasto quotidiano…

Sofferenze nascoste di cui non si può parlare, non si deve parlare. Questa ufficialmente è la “ricca” Trieste, un tempo primo porto dell’impero austroungarico, oggi capitale del Territorio Libero di Trieste sul quale le autorità italiane esercitano da decenni un’amministrazione brutale, che nel nome del nazionalismo italiano di confine è in tutto e per tutto una prepotente simulazione di sovranità dello Stato italiano, cessata dal 1947, che distrugge giorno dopo giorno l’economia di questa città Stato e del suo Porto Franco Internazionale.

Così la popolazione dello Stato amministrato viene ridotta alla miseria e alla disperazione.

Ogni giorno di più: in una lenta discesa “assistita” verso l’inferno. Mentre il benessere viene garantito alla locale classe politica corrotta che amministra per conto di Roma “l’ultima colonia” d’Italia, Trieste (LINK).

A Trieste i grandi capitali sono concentrati nelle mani di poche e potenti famiglie e di una Massoneria irregolare, deviata ai massimi livelli. Massoneria protetta da uno Stato che considera questa come terra di conquista. Un fiore all’occhiello per il mai sopito nazionalismo italiano. Un nazionalismo trasversale che unisce destra e sinistra nell’esaltazione di quel “patriottismo” nel nome del quale ogni cosa può essere fatta. È all’ombra di queste allucinazioni post belliche di impossibili rivincite che è maturato il declino di Trieste.

Tra emigrazioni di massa e ripopolamenti forzati alla città asburgica è stata sottratta l’anima. Ormai qui metà della popolazione è formata da pensionati, molti dei quali in condizione di gravissimo disagio economico: le pensioni minime sono di appena 500 euro al mese, mentre la soglia individuale di povertà assoluta di 800. Una città devastata non solo nel suo tessuto sociale, ma  anche nel suo territorio ridotto ad immensa discarica di Stato. Ne ho scritto spesso su questo blog, perché è un problema del quale mi sono occupato per decenni: LINK

Una città-porto rimasta senza porto grazie ad amministrazioni pluridecennali di stampo “lievemente” mafioso.

Ma per chi comanda, nel discreto controllo del “benevolo Stato tiranno” confinante le cose vanno bene così… tutto è accuratamente pianificato…

Ancora pochi anni e il sacco della città sarà portato a termine: con la sdemanializzazione illegale del Porto Franco Nord e la conseguente speculazione immobiliare da 1,5 miliardi di euro, supportata trasversalmente da tutti i partiti e bloccata solo grazie al Movimento Trieste Libera ed alla I.P.R. F.T.T. arriverebbe inesorabile la distruzione dell’economia del Territorio Libero di Trieste LINK. Ridotta la popolazione a forse 100.000 reduci, predate tutte le residue ricchezze, creato un nuovo paradiso per le mafie nazionali ed internazionali.

Sangue, miseria, disperazione per tutti e ricchezza abnorme per poche centinaia di persone: è questo il futuro dell’ex perla dell’Adriatico?

Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.