Trieste Libera

MTL apre a Bruxelles contenzioso sul Territorio Libero e il Porto Franco di Trieste

Aperto davanti al Parlamento Europeo il contenzioso internazionale con l’Italia sul Free Territory e Free Port of Trieste

Articolo del 6 giugno 2015.

Trieste Libera: aperto davanti al Parlamento Europeo il contenzioso internazionale con l'Italia sul Free Territory e Free Port of Trieste.

Trieste Libera: aperto davanti al Parlamento Europeo il contenzioso internazionale con l’Italia sul Free Territory e Free Port of Trieste.

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE  MARTEDÌ 9  GIUGNO ALLE ORE 11.30 NELLA SEDE MTL DI TRIESTE, piazza della Borsa 7

Dal 4 giugno 2015 il Movimento Trieste Libera – Gibanje svobodni Trst – Bewegung Freies Triest – Free Trieste Movement ha aperto davanti al Parlamento Europeo una procedura di contenzioso «per violazioni del diritto internazionale e del diritto dell’Unione Europea nei rapporti giuridici, politici ed economici dell’Unione Europea e della Repubblica Italiana verso l’attuale Free Territory of Trieste e verso gli altri Stati dell’UE e della Comunità internazionale».

La procedura è stata aperta con lo strumento della petizione ex art. 227 del Trattato sul funzionamento dell’UE (TFUE), e verrà ora esaminata dall’apposita Commissione aperta alla partecipazione di tutti i Parlamentari europei. La petizione è presentata dal Presidente di Trieste Libera Roberto Giurastante e dal Responsabile Esteri Paolo G. Parovel, è aperta alle adesioni ed è stata già inviata in copia alle diplomazie degli Stati interessati ed alle autorità italiane coinvolte.

Il contenzioso riguarda l’inserimento nell’UE del Free Territory of Trieste e del suo Porto Franco internazionale, costituiti con la Risoluzione 16/1947 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e con il Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947, ed affidati dal 1954 all’amministrazione civile provvisoria del Governo italiano (non dello Stato italiano).

La petizione precisa che l’attuale Free Territory of Trieste è formato dalla capitale Trieste, dal Porto Franco internazionale e da cinque Comuni minori e che il Governo italiano amministratore lo ha aggregato dal 1957 all’UE come territorio europeo del quale l’Italia ha la rappresentanza estera provvisoria (art. 227 n. 4 TCEE, 229 TCE, ora art. 355 n. 3 TFUE), ma non la sovranità.

Secondo la petizione anche questa forma di aggregazione speciale doveva essere completata con accordi formali tra UE e Free Territory, come le procedure di associazione e di adesione, ma il Governo italiano amministratore ha omesso di stipularli ed ha invece simulato che Trieste ed il suo Porto Franco internazionale siano sotto la sovranità dello Stato italiano.

La petizione denuncia che l’aggregazione senza accordi viola il diritto internazionale ed europeo perché discrimina il Free Territory rispetto agli Stati aderenti ed associati, e che ciò consente al Governo italiano di violare sia i diritti politici, economici e fiscali dei cittadini e delle imprese del Free Territory of Trieste, sia dei diritti generali e speciali di tutti gli altri Stati e delle loro imprese sul Porto Franco internazionale di Trieste.

I diritti generali sul Porto Franco internazionale del Free Territory of Trieste riguardano tutti gli Stati della Comunità internazionale. I diritti speciali riguardano, oltre al Free Territory of Trieste, Stati Uniti d’America, Francia, Regno Unito, Svizzera, Austria, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Croazia ed altri Stati successori della Jugoslavia, Russia ed altri Stati successori dell’URSS.

Ufficio Stampa del Movimento Trieste Libera