Trieste Libera

La “Carta dei diritti sociali” del Territorio Libero di Trieste

AGGIORNAMENTO: questa raccolta firme si è conclusa. Nel 2014 Trieste Libera aveva chiesto l’introduzione del reddito di base (o “di cittadinanza”). Per rimanere aggiornati sulle azioni recenti di Trieste Libera consigliamo di seguire il Movimento sui suoi social.

La “Carta  dei  diritti  sociali” del Territorio Libero di Trieste.

Nuovo atto giuridico e politico-diplomatico di Trieste Libera

LA “CARTA  DEI  DIRITTI  SOCIALI
DEL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE

Avviata la raccolta di firme per il reddito di cittadinanza

Quest’anno il Movimento Trieste Libera ha dedicato il 15 settembre, anniversario della costituzione del Territorio Libero col Trattato di pace di Parigi, non a cortei celebrativi ma ai problemi concreti della povertà che dilaga a Trieste travolgendo ormai decine di migliaia di persone e le loro famiglie nell’insufficienza delle assistenze sociali e nell’indifferenza dei politici locali.

A questo scopo il Trieste Libera ha presentato, con atto a firma del presidente Roberto Giurastante, reclamo al Governo italiano quale amministratore fiduciario ed al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite quale garante del Territorio Libero, e denuncia penale contro il sindaco Cosolini, assessori e consiglieri comunali responsabili di ridurre la spesa obbligatoria per le assistenze sociali destinando somme ingenti a spese facoltative.

L’atto è anche una “Carta dei diritti sociali” del Territorio Libero di Trieste, perché individua le basi giuridiche del diritto di protezione sociale, e dell’obbligo del Governo amministratore di fornirla, nelle norme specifiche del Trattato di pace, nelle convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti umani e nei principi generali dell’ordinamento italiano (costituzionali e comunitari) introdotti dal Governo amministratore nell’ordinamento del Territorio Libero.

Su queste basi, e sul presupposto giuridico che il Governo italiano ha su Trieste solo il mandato di amministrazione fiduciaria internazionale del Memorandum di Londra del 1954, senza sovranità dello Stato italiano, Trieste Libera afferma che la protezione sociale dovuta alla popolazione del Territorio Libero è obbligo di spesa primario del Governo amministratore e dei suoi organi locali, delegato ai Comuni, ed include il diritto al reddito di base (basic income) o reddito di cittadinanza.

Il reddito di base, o di cittadinanza, è un reddito minimo mensile garantito a tutti i cittadini e residenti maggiorenni finché hanno risorse insufficienti alle esigenze vitali ordinarie, ed è uno strumento di protezione sociale e riequilibrio dell’economia applicato da quasi tutti gli altri Stati europei, che ne recuperano i costi con le imposte sui consumi aumentati e con la riduzione delle strutture assistenziali.

Trieste Libera attribuisce inoltre la gravità della crisi economica di Trieste a responsabilità del Governo amministratore, in particolare per l’imposizione non dovuta del sistema giuridico e fiscale dello Stato italiano gravato da un debito pubblico abnorme, che soffoca le imprese, e per la mancata applicazione delle norme internazionali sul Porto Franco, quale motore principale di lavoro diretto ed indotto del Territorio Libero (la denuncia è stata comunicata anche al sindaco con un comizio e presidio di 250 attivisti davanti al Comune, vedi foto di copertina).

Sulla base dell’atto di reclamo (PDF: QUI)  Trieste Libera ha aperto una raccolta di firme per chiedere al Governo amministratore italiano ed alle Nazioni Unite di garantire il reddito di base per i cittadini e residenti del Territorio Libero. Le firme si raccolgono ai gazebo di Trieste Libera e alla segreteria della sede di piazza della Borsa 7, con orario 10-12 e 17-19 dal lunedì a venerdì.

[F.W.]