Trieste Libera

I Cittadini del TLT mettono in mora il Governo Italiano

NOTA: questo documento è stato redatto nel 2013. Da allora, gli studi legali del Movimento Trieste Libera hanno rivelato molti altri aspetti della questione del Territorio Libero di Trieste, in particolare sul ruolo della Regione Friuli Venezia Giulia e sui poteri del Commissario Generale.

Nel 2016, la Law Commission della I.P.R. F.T.T. – International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste, la rappresentanza di Stato provvisoria del Territorio Libero, ha pubblicato una expertise che descrive lo status dell’attuale TLT e del suo porto franco internazionale in modo preciso e accurato. Il documento: LINK

Nel 2017, la stessa Law Commission ha pubblicato una seconda expertise che descrive il corpus normativo di diritto italiano che ratifica ed esegue gli obblighi giuridici internazionali della Repubblica Italiana e del Governo italiano verso l’attuale Free Territory of Trieste e quelli connessi verso gli altri Stati e verso le Nazioni Unite. Il documento: LINK

I Cittadini del TLT mettono in mora il Governo Italiano

Per violazione del mandato fiduciario internazionale di amministrazione civile provvisoria del Territorio Libero di Trieste da parte del Governo italiano.

Il 18 giugno 2013 Trieste Libera, agendo nell’interesse individuale e collettivo dei cittadini del Territorio Libero di Trieste – TLT, ha messo in mora il Governo italiano.

Dal 1954 infatti esso è anche il Governo civile provvisorio del Territorio Libero di Trieste.

Il Governo italiano è accusato di avere commesso tra il 1954 e il 2013 nell’esercizio di tale mandatoviolazioni continue e crescenti degli obblighi e degli scopi del  mandato e dei diritti individuali e collettivi dei cittadini dello Stato amministrato, allo scopo di impadronirsene con mezzi illegittimi ed ingannevoli nell’interesse del confinante Stato italiano.

Tali violazioni hanno causato danni materiali e morali ingiusti e gravissimi sia alla popolazione ed allo Stato amministrato, sia all’intera Comunità internazionale quale utente di diritto del Porto Franco internazionale di Trieste.

L’atto di messa in mora, documentato con le prove delle violazioni commesse dall’amministratore provvisorio, viene esteso quale denuncia internazionale:

  • al Consiglio di Sicurezza ONU;
  • ai Paesi membri delle Nazioni Unite;
  • ai Governi dei Paesi firmatari del Trattato di Pace con l’Italia del 1947;
  • al Parlamento Europeo;
  • alla Commissione Europea.

Trieste Libera ha trasmesso l’atto anche agli organi locali dell’amministrazione italiana. La notifica li mette infatti al corrente delle loro responsabilità per le violazioni dei diritti individuali e collettivi dei cittadini di Trieste.

Le violazioni sono state attuate gradualmente, in più fasi, ma con l’identico sistema di imporre o nascondere le violazioni del mandato con pesanti operazioni politiche di repressione del dissenso democratico e di finanziamento smisurato, con fondi sia pubblici che segreti, di partiti, organizzazioni, esponenti, propagande ed organi di stampa del neofascismo e del nazionalismo italiani di confine, quali sostenitori fanatizzati (di destra e di sinistra) della sovranità italiana e di rivendicazioni irredentiste su tutti i territori orientali territori ceduti dall’Italia con il Trattato di Pace.

Trieste è stata così manipolata e consegnata ad una classe di potere locale deteriore, selezionata per militanza nazionalista e coinvolta nelle note corruzioni del sistema politico italiano.

Il documento del 2013: LINK

I Cittadini del Territorio Libero di Trieste mettono in mora il Governo Italiano