Trieste Libera

DIETRO ALLE DISCARICHE DEL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE (PARTE 5): RIO OSPO E DINTORNI

DIETRO ALLE DISCARICHE DEL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE (PARTE 5): RIO OSPO E DINTORNI

DIETRO ALLE DISCARICHE DEL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE (PARTE 5): RIO OSPO E DINTORNI

Foto (Roberto Giurastante): Valle delle Noghere (libro “Tracce di Legalità)

La Valle delle Noghere, sul confine tra l’attuale Territorio Libero di Trieste e la Slovenia che si affaccia all’Adriatico, è il tratto terminale del corso del fiume carsico Ospo-Osp, che qui sfocia nel Golfo di Trieste. Qui è stato realizzato uno dei più grandi crimini contro l’ambiente di Trieste.

La valle tra gli anni ’60 ed ’80 è stata trasformata in una gigantesca discarica di rifiuti tossico nocivi e di cosiddetti “inerti” in base ad un’intesa tra le autorità locali e i “cartelli” di imprese del cosiddetto “Sistema Trieste”. Milioni di metri cubi di inquinanti vennero così smaltiti senza alcun controllo distruggendo per sempre quella che era una zona ambientale di pregio. Sopra questa discarica venne poi edificata una parte della nuova zona industriale di Trieste.

La discarica venne ampliata sul fronte mare all’inizio degli anni ’90 con la realizzazione di un terrapieno che venne utilizzato per attività sportive, balneari e nautiche. Qui si trova di tutto e tutto deve continuare ad essere nascosto per evitare imbarazzi istituzionali. La gente non deve sapere che chi li ha avvelenati distruggendo l’ambiente continua a governare indisturbato proprio perché ha consentito e preso parte a questi crimini svendendo il proprio territorio alle potenti mafie italiane.

Quando voi transitate sopra queste discariche “camuffate” da attività produttive e da stabilimenti balneari, non potete immaginare l’inferno che si trova sotto di voi; state camminando su spessori di metri di rifiuti tossico nocivi.

Sotto di voi il terreno disomogeneo di colore variabile dal nero profondo della morchia catramosa al blu verdastro metallico dei metalli pesanti, si apre a tratti e sprofonda in voragini dalle quali emergono inquietanti laghi di nafta. Ma non solo questo.

Nel 1988 quando l’ultimo tratto di questa discarica fu autorizzato dal Comune di Muggia nemmeno l’aridità della burocrazia dello Stato che stava violentando una terra di conquista riusciva più a dissimulare lo scempio che si stava completando.

Quella che ufficialmente doveva essere una discarica controllata di inerti era in realtà una discarica incontrollata  per le scorie (ceneri) degli inceneritori, come lo era stato fino ad allora l’intera valle delle Noghere, e per ogni sorta di rifiuti scomodi da fare sparire. E tra questi, oltraggiosamente, i residui delle esumazioni dai cimiteri comunali dei resti di quei cittadini poveri e senza famiglia: discariche delle morte in tutti i sensi.

Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante

___________

ALTRI POST DELLA SERIE “DIETRO LE DISCARICHE DEL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE”:

1: INTRODUZIONE – LINK

2: FERRIERA E DINTORNI – LINK

3: IL RUOLO DEGLI ORGANI DI INFORMAZIONE IN UN DISASTRO AMBIENTALE – LINK

4: LE RESPONSABILITÀ DELLE ISTITUZIONI – LINK

5: RIO OSPO E DINTORNI – Questo post

3 pensieri su “DIETRO ALLE DISCARICHE DEL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE (PARTE 5): RIO OSPO E DINTORNI

  1. Pingback: L’EREDITÀ AMBIENTALE DI UN’INVASIONE | Trieste Libera

  2. Pingback: TRIESTE: DIETRO ALLE DISCARICHE, PARTE 4 | Trieste Libera

  3. Pingback: Roberto Giurastante a Sveglia Trieste | Trieste Libera

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.