Trieste è la capitale del Territorio Libero di Trieste, eppure è ancora impregnata dal fascismo. Al di là delle celebrazioni ufficiali di facciata in occasione degli ottanta anni dalla proclamazione delle leggi razziali, Trieste è tutt’ora la cloaca del nazionalismo fascista italiano.
Con l’appoggio di una falsa sinistra, pure essa nazionalista, italiana. E del Governo italiano: da chiunque sia guidato.
Basti vedere le decisioni dei magistrati italiani, che fino a quando non è stata sollevata la questione della giurisdizione del Territorio Libero, simulavano quella illegittima della Repubblica italiana. Magistrati che posti di fronte ai loro doveri hanno comunque continuato, a quel punto in palese violazione delle leggi che dovevano far rispettare, a simulare la sovranità italiana su Trieste.
E questa è già affermazione di un nuovo nazionalismo erede di quello fascista. Tollerato dalla comunità internazionale negli anni della Guerra Fredda, per garantire i fragili equilibri tra il blocco occidentale e quello sovietico, ma divenuto negli ultimi decenni sempre più anacronistico, fino a diventare esso stesso un fattore di destabilizzazione.
Al punto da voler svendere alle mafie il solo Porto Franco internazionale al mondo, ente di Stato del Territorio Libero di Trieste, difeso strenuamente da Trieste Libera e dalla I.P.R. F.T.T. (LINK).
La difesa del TLT è quindi un’azione legalitaria per impedire l’eversione dell’ordinamento internazionale tentata, in concorso tra di loro dalle varie epifanie dello Stato italiano presenti a Trieste, con aggressione nei confronti di un altro Stato, con violazione del Trattato di Pace del 1947 e delle leggi dello Stato italiano che lo attuano e recepiscono (LINK), e in ulteriore violazione del mandato di amministrazione civile provvisoria del Territorio Libero di Trieste subaffidato al Governo Italiano con il Memorandum di Londra del 1954 dai Governi degli Stati Uniti e del Regno Unito.
È davvero lunga la lista di coloro che hanno aderito al “movimento nazionalista italiano eversivo” in azione contro il Territorio Libero di Trieste; tra questi molti magistrati. Perché, l’Italia per simulare la sua sovranità aveva bisogno del suo braccio di “diritto”: la cosiddetta magistratura “indipendente”.
E per imporsi gli aderenti a questo “movimento nazionalista italiano eversivo” hanno occupato ogni ganglio dell’amministrazione pubblica (LINK). Attuando una “pulizia etnica” che significava la fine per Trieste e per il suo porto. Come un cancro che ti divora fino alla tua morte: questo è stata l’Italia per Trieste.
Ma i cittadini del Territorio Libero di Trieste non sono più disposti ad aspettare questa lenta e inesorabile morte decisa da chi cerca di privarli del loro futuro e stanno combattendo per ripristinare quella legalità che significa indipendenza.
Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante