Visita all’ex discarica di Trebiciano – Trebče
Domenica 5 marzo dalle ore 9 Trieste Libera e il suo gruppo Ambiente organizzano la prima visita guidata all’ex discarica di Trebiciano – Trebče.
Punto di ritrovo: ore 9, piazza di Trebiciano (davanti alla chiesa, vedi foto).
Punto di partenza: 9.30, inizio pista ciclopedonale.
Ora di conclusione: 14.
Aggiornamento: il video realizzato da Media TV 24 – LINK
Una “Bomba ecologica” sul Carso: l’enorme ex discarica di Trebiciano – Trebče è una discarica del Comune di Trieste.
L’amministrazione provvisoria italiana ha commesso nel Territorio Libero di Trieste delitti ambientali gravissimi e mai sanati, come la gigantesca discarica comunale di rifiuti creata sul Carso, la “collina della vergogna” creata presso Trebče -Trebiciano, ignorando tutte le proteste della popolazione.
La discarica ha trasformato in un’immensa collina artificiale di immondizia oltre 12 ettari di un intero, prezioso ecosistema di grandi e profondedoline, terreni adiacenti e grotte proprio sopra il percorso sotterraneo del Timavo al quale attinge l’acquedotto della città.
Per oltre 15 anni, di giorno e di notte, i camion del Comune, di altri enti civili e militari e di privati hanno scaricato senza controllo in mezzo al Carso Triestino oltre 600.000 metri cubi di rifiuti urbani e tossico-nocivi di ogni genere, tra milioni di ratti, mentre i venti spingevano la colonna di fumo della fermentazione e combustione dei rifiuti ad appestare l’aria sull’altopiano e sino in città.
Oggi quell’enorme “collina della vergogna” è mascherata da un modesto spessore di terreni di riporto e dalla vegetazione ruderale che vi è cresciuta, mentre le autorità dell’amministrazione provvisoria italiana del Territorio Libero tentano di far dimenticare questo loro delitto imperdonabile verso l’ambiente e verso la popolazione.
Ma quella massa enorme di rifiuti e sostanze tossico-nocive nascosta e dilavata dall’acqua piovana nel cuore calcareo permeabile dell’altopiano continua ad essere una BOMBA ECOLOGICA incombente sulle acque del sistema sotterraneo del Timavo, che viene ancora utilizzato dall’acquedotto in tempi di siccità ed alimenta pozzi e risorgive sulla costa, nel mare e nella conca marnoso-arenacea di Trieste.
Trieste Libera e la sua sezione Ambiente non dimenticano né quel delitto ambientale, né questa bomba ecologica incombente, alla quale occorre trovare soluzioni a spese dell’amministrazione provvisoria italiana colpevole, e non dei cittadini!