Elezioni: Trieste Libera contrattacca il “sistema”.
Accusati di truffa miliardaria sul porto franco i vertici del PD: Serracchiani, Rosato, Russo e il sindaco ricandidato Cosolini.
Trieste, 14 maggio 2016. − Da oggi il Movimento Trieste Libera, che è la maggiore organizzazione politica triestina ma non partecipa alle elezioni amministrative in corso, scende pesantemente in campo con un numero speciale del suo giornale “Trieste Libera news” [qui in allegato la prima pagina e la locandina], che invita ad invalidarle rifiutando il voto con l’astensione passiva, con le dichiarazioni di astensione presentate al seggio e con la richiesta di commissariamento dei Comuni in cui si vota (Trieste e Muggia) per le quali fornisce i moduli prestampati.
L’attacco è pubblico, aperto e durissimo perché il giornale, oltre a denunciare il sistema politico italiano locale come «intollerabilmente incapace, irresponsabile, parassita e corrotto», accusa con due inchieste «i gerarchi del PD Cosolini, Serracchiani, Russo e Rosato» di tentare una «truffa internazionale ed elettorale miliardaria per eliminare il Porto Franco Nord» (detto “porto vecchio”) di Trieste «favorendo interessi delle mafie italiane al riciclaggio immobiliare ed al dirottamento dei traffici sui porti dell’Italia meridionale».
Il giornale contesta lo svolgimento delle elezioni e la legittimazione degli eletti perché svolte secondo l’ordinamenti dello Stato italiano invece che del Free Territory of Trieste affidato all’amministrazione provvisoria del Governo italiano, e pubblica quale prova il recentissimo documento ONU S/2015/809 che «smentisce tutte le vecchie tesi italiane contrarie».
Il Movimento Trieste Libera interviene così a pieno titolo nelle elezioni da oppositore globale e non come concorrente.
Ufficio Stampa di Trieste Libera