TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE: LA LEGALITÀ NON È UN OPTIONAL.
Articolo del 2 giugno 2014.
SULLA TENTATA OCCUPAZIONE DEL MOVIMENTO TRIESTE LIBERA FORTI CONDIZIONAMENTI DAGLI AMBIENTI DEL MALAFFARE ISTITUZIONALIZZATO ITALIANO
Nell’azione in atto contro il Movimento Trieste Libera unico – per ora – movimento politico a contestare la simulazione della sovranità italiana sull’attuale del Territorio Libero di Trieste e sul suo Porto Franco internazionale, emergono forti spinte provenienti da ambienti non particolarmente puliti che starebbero sostenendo il golpe per mettere a tacere gli indipendentisti triestini legalitari.
Un’azione pianificata con l’occupazione dei canali di comunicazione in rete di MTL al fine di dichiarare la decadenza del Direttivo del movimento per arrivare quindi alla convocazione di un’assemblea straordinaria per eleggerne uno nuovo.
Il tutto con una campagna disinformativa e di vero linciaggio pubblico contro i dirigenti in carica che, a partire dal presidente, sono stati oggetto di violentissime offese, diffamazioni, minacce, ingiurie a livello personale.
Una macchina di propaganda ben oliata e degna di una degna dittatura e che vede il suo fulcro nei quattro soci fondatori di MTL: Alessandro Gombač – Giombi, Arlon Stok, Stefano Ferluga, Adriano Ciacchi.
Da questi elementi è partito il colpo di mano.
Un colpo di mano sostenuto da ambienti esterni che hanno supportato questa violenta aggressione con cui si vuole riportare sui binari “giusti” una causa che riguarda l’indipendenza di uno Stato. Indipendenza sgradita a certi ambienti italiani e agli stessi golpisti.
Nell’assemblea illegittima del 31 maggio sono così cominciate ad emergere le linee guida dei “nuovi dirigenti” degli indipendentisti triestini. Disconoscimento delle azioni internazionali per il TLT e organizzazione in vista delle elezioni comunali di Trieste del 2016, a cui si vorrebbe far partecipare MTL. E con questo il riconoscimento della sovranità italiana sull’attuale TLT. E la fine delle speranza di indipendenza di Trieste e del suo Porto Franco internazionale.
Tutto qui il progetto politico di queste persone che propongono un’impossibile sviluppo economico di Trieste nel rispetto parziale del Trattato di Pace. Traditori. Ma non solo, sostenuti da agitatori “indipendentisti” italiani queste persone puntano a sollevare inutili tensioni con le vicine Repubbliche di Slovenia e Croazia per riaprire la questione della Zona B. Si capisce quindi l’improvvisa alleanza con aree dell’ultra nazionalismo italiano.
E per assaltare la parte legalitaria di MTL non si sono fatti alcuno scrupolo utilizzando persone ricattabili per traffico e spaccio di droga, truffe, violenze ed altro. Ecco come nasce il “rinnovamento” che è semplicemente mettere nelle mani della criminalità controllabile dallo Stato italiano il Movimento che può portare Trieste al ripristino dei suoi diritti.
Ma non ce la faranno. Perché i cittadini onesti di Trieste non molleranno. Non questa volta: per il TLT si lotta fino alla fine.
Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante
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